martedì 2 febbraio 2010

Il giorno in più


Si può amare senza conoscere? Si può capire la persona "giusta" solo da uno sguardo o da piccoli gesti nel breve tragitto del tram? Si può stravolgere la propria vita per questo?

Se credete che amare sia qualcosa di non controllabile, non si decide e non si può di certo razionalizzare ...... un qualcosa che ci porta a far cose senza senso in una vita che fino ad allora era piena di razionalità. ... allora potete leggere questo libro di Fabio Volo.


Lavoro di F. Volo, “Il giorno in più” è la storia di un 35enne single, Giacomo. Giacomo ha avuto molte donne in passato ma nessun rapporto serio, in cui valesse la pena credere davvero. Ha una storia familiare difficile alle spalle e il suo nucleo familiare è costituito dalla madre, molto protettiva e insoddisfatta, e dalla nonna, sempre presente, dall’infanzia fino alla maturità; il padre, invece, lo ha abbandonato in tenera età, con ovvie ripercussioni sul suo relazionarsi con il mondo.
La vita di Giacomo cambia quando vi fa ingresso una donna, Michela. Giacomo incontra Michela sul tram che prende quotidianamente per recarsi al lavoro. Non la conosce, non sa nemmeno come si chiami ma c’è qualcosa di lei che gli piace. La scruta, e in un certo qual modo crede di conoscerla. Pensa che sia strano lasciarsi trascinare così da un viso, da un’immagine, ma a lui succede. I loro incontri sono fatti solo di sguardi rubati e di pensieri segreti finché Michela non gli offre un caffè, che suona però come un addio, dato che è in partenza per New York per lavoro.


6 commenti:

Anonimo ha detto...

La bellezza di questo libro (e di questo autore) sta nello stravolgimento degli stereotipi culturali che riguardano le storie d'amore.. due vite che si incrociano e che finalmente non si riducono al "vissero felici e contenti".
Giacomo e Michela sono due personaggi che si scelgono ogni giorno, ogni momento..e danno la sensazione di leggerezza e di libertà, che oggi si tende sempre più a trascurare(sempre per quelli stereotipi culturali secondo cui stare insieme vuol dire essere occupati, legati a qualcuno...e sottolineo i termini occupati e legati)nelle storie.
I personaggi sono liberi di essere ciò che vogliono essere, liberi di avere coraggio, liberi di non sentirsi delusi, liberi di scegliersi, liberi di stare da soli con sè stessi, liberi dai pregiudizi e dalle aspettative.. un libro che aiuta a riflettere su quanto sia banale il modo di costringersi ad amarsi nella maggior parte dei casi al giorno d'oggi.
Bella anche la capacità di guardarsi dentro del personaggio, di cercare delle motivazioni alle sue paure, di mettere a nudo l'odio, e i contrasti con la sua famiglia di origine.
Consiglio di leggere anche i libri "Un posto nel mondo" e " Il tempo che vorrei" sempre di Fabio Volo.

Beppe Calò ha detto...

In questo libro ho trovato importante anche tutto quello che gira intorno a Giacomo, non è assolutamente banale la figura di Silvia (l'amica del cuore), senza di lei non so se il protagonista avrebbe mai trovato la forza per mettersi sull'aereo e volare oltre oceano per una persona che non conosce. Di questo libro amo una frase, la frase che c'è scritta sul pacco che lei fa trovare a lui prima che s'incontrassero a New York...."Se non fossi venuto entro i primi sei mesi te lo avrei spedito. Ci vediamo alle cinque qui sotto. Buona lettura. Michela." La vita è davvero un gioco con poca logica in cui vale la pena rischiare se qualcosa ti piace davvero, tanto un no è forse solo una cicatrice su cui ridere da vecchio o su cui scherzare con gl'amici. Ho provato una forte emozione nel leggerla, perchè mi rivedo spesso nel comportamento di giacomo, mi rivedo nei suoi "film mentali", sempre troppo pessimisti, e non nego di aver provato un brivido nel leggere quelle parole. E che dire di michela.... forse niente perchè lei è quello che noi uomini desideriamo e cerchiamo.

Anonimo ha detto...

...l'amore, ne scrivono in tanti, in pochi lo provano...a volte basta uno sguardo per capire tutto, ma altrettanto spesso siamo troppo ciechi per vedere...quello che mi ha colpito di questo libro è la frase finale, dovrebbe suonare più o meno così:"-è da molto che aspetti? - più o meno 35 anni"
Ci hanno insegnato che un giorno ci innamoreremo e che ci sposeremo/convivremo; avremo dei figli e vissero felici e contenti...intanto incrociamo la vita di persone che nel bene o nel male ci lasciano qualcosa e quel qualcosa ci rende forti o deboli, ma serve a costruirci e a renderci quello che siamo quando ci guardiamo allo specchio...Giacomo e Michela si sono guardati e senza parole si sono innamorati, si sono scelti...e credo che quella sia la cosa più importante: IO SCELGO TE OGGI, DOMANI, PER SEMPRE...senza calcolare il tempo, senza pormi una domanda, perchè con te il tempo non conta, perchè con te sono felice, perchè...sei quello che cercavo...
Anche se personalmente preferisco -è una vita che ti aspetto- e la lettera finale che lui scrive a lei...e il percorso che lui fa dentro di sè...

Beppe Calò ha detto...

eh si davvero tutto molto bello! ho perso molto tempo nella mia vita a cercare spiegazoni ai miei insuccessi tramite la lettura di questo libro, anche perchè consigliatomi! ma poi tra me e me ho capito una cosa... è solo un libro! non bisogna guardare o innamorarsi della ragazza del treno perchè così si è letto, altrimenti si finisce per vivere la vita di un altra persona.di Giacomo e Michela...deve rimanerci solo la grande voglia di rimanere insieme nonostante tutto, luoghi e discorsi rimarranno sempre i loro luoghi o discorsi....ogni cosa va presa per quello che essa è.....e ogni storia d'amore è perfetta a suo modo.

Anonimo ha detto...

Il consiglio credo fosse mirato all'autore! E poi forse è meglio è una vota che ti aspetto...

Beppe Calò ha detto...

il mio consiglio? non ho dato consigli, al massimo mi sono dato un cosniglio...lo leggerò dopo "il tempo che vorrei"..