mercoledì 25 febbraio 2009

Lettere Da Iwo Jima

In un modo radicalmente diverso Eastwood si immerge in una lettura insolita di una delle tante pagine sanguinose del Secondo Conflitto Mondiale. Allo spettatore spetta il ruolo insolito di mettersi nei panni del "nemico", in un ribaltamento dei soliti schemi convenzionali, tipici dei film di guerra. In effetti, il lavoro di Eastwood lo si può definire più che altro un monito alle letture superficiali degli eventi, e lancia un segnale chiaro e mai assolutamente retorico sull'inutilità e le barbarie che ogni conflitto porta inevitabilmente con se. Il film viaggia lento come una barca in un mare piatto, questo permette una attenta analisi dei personaggi  e di tutto quello che li spinge a lottare per la patria e a volte a morire per essa e per il proprio onore. Clint in maniera indieretta mette  a fuoco questo aspetto fanatico a cui l'uomo viene portato mettendone in risalto soprattutto i lati negativi, e incoraggiando sempre l'importanza della vita e dei suoi valori piu veri che non sono onore e fanatismo, ma principalmente amore uguaglianza e rispetto. 

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