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lunedì 16 marzo 2009

The Watchman

Come ho già letto in alcuni commenti precedenti watchmen non è da considerarsi uno di quei film dove i supereroi scazzottano contro qualche fantomatico nemico e volano da un palazzo all'altro senza fermarsi a dibattiti e riflessioni filosofiche. Watchmen (e lo paragono a film come V per VENDETTA e SPEED RACER) è un genere che si distacca da i soliti film sui supereroi perchè il suo intento è quello di farti riflette, di farti pensare su cosa faresti tu posto ad una scelta così difficile: salvare l'intero genere umano sacrificando una città intera o lasciare che i popoli della terra si autodistruggano attraverso una guerra nucleare? Il bello del film sta proprio nell'essere un genere tutto suo che non si può paragonare a spiderman o batman. Quindi signori miei se eravate in cerca della solita boiata hollywoodian avete sbagliato di grosso perchè questo è un film impegnativo, che ti vuole far pensare.Consigliato solo a chi cerca qualcosa di diverso(MYMOVIE)


giovedì 8 gennaio 2009

Ultimatum alla terra


Film remake dell omonimo Ultimatum alla terra del 1951, avendoli visti entrambi vi premetto che parliamo di una pellicola (quella del 2008) che è incarcerata in una narrazione d'altri tempi, quindi più lenta e più discorsiva che per sopperire alla mancaza di mezzi visivi utilizza dialoghi importanti sfruttando l'immaginazione dello spettatore. Il consumatore di multisale  amante del "cinema alieno" , trova  nelle  traposizioni stile Independence day o altre i connotati del film tipo,  fatti di scontri apocalittici e guerre spettacolari.  Invece come in tale pellicola scontri di codesta portata non se ne vedono anche se vengono rinvigorite e migliorate alcuni elementi presenti nella produzione originaria.  Pellicola da capire ed interpretare, che ricoperta da una carta regalo che ne mostra le sembianze della classica produzione americana , nasconde in se un messaggio di autocritica verso il genere umano sempre ostile verso il diverso e incapace di non ledere al proprio ambiente di vita. 

martedì 8 aprile 2008

Next (2007)

Un film di Lee Tamahori. Con Nicolas Cage, Julianne Moore, Jessica Biel, Thomas Kretschmann, Tory Kittles, Jose Zuniga, Jim Beaver, Jason Butler Harner. Genere Azione, colore 96 minuti. - Produzione USA 2007. - Distribuzione Medusa
Locandina Next
Tratta dal racconto "The Golden Man", la pellicola segue il percorso unico di Cris Johnson, in arte Frank Cadillac, illusionista di Las Vegas che possiede il dono di vedere fino a due minuti nel proprio futuro. L'innata dote di Cris risulta particolarmente utile nel gioco d'azzardo, ma a seguito proprio di un incidente in un casinò un agente federale particolarmente perspicace intuirà il segreto dell'uomo e comincerà a dargli la caccia per "convincerlo" a utilizzare le proprie capacità straordinarie nella risoluzione di un allarme terroristico nucleare. Film improvvisato e poco razionale che sfrutta tutta la benevolenza dello spettatore per accettare situazioni assurde.Il film gode di una discreta scenografia e uan scarsa trama, troppo poco elaborata e superficiale. Next immerge lo spettatore in storia arricchita dalla bella presenza della Biel e della Moore dove il sempre più rifatto Cage schiva pallottole e pugni grazie alla capacità di vedere 1,30 minuti in avanti nel tempo, così viene detto ma spesso non rispettato. Il film si avvicina notevolmente nella struttura e nelle forme a Paycheck, pellicola di John Woo, presentando gli stessi pregi e soprattutto stessi difetti. Cage, ormai sempre più rifatto ostenta troppa sicurezza nelle varie previsioni banalizzando molte delle scene d'azione. lo si consiglia ad un pubblico giovane che non ha tanta voglia di pensare ma di rilassarsi. Hollywoodiano

Consigliato Ni

Uci cinema

Warner Village

martedì 19 febbraio 2008

Minority Report (2002)


Un film di Steven Spielberg. Con Tom Cruise, Samantha Morton, Max von Sydow, Colin Farrell, Peter Stormare. Genere Fantascienza, colore 145 minuti. - Produzione USA 2002.
Locandina Minority Report

I nomi in gioco sono certo "garanti di cinema", livello altissimo. Per cominciare Philip K. Dick, scrittore-culto di fantascienza (ha firmato Blade runner Atto di forza, fra gli altri), poi c'è Spielberg dietro alla macchina e Cruise davanti. Più di così… Siamo nel 2054, a Washington, dove è stato messo a punto un sistema capace di prevedere i crimini, dunque prevenirli. Niente di particolarmente tecnologico: semplicemente tre umani dotati di capacità paranormali. Si chiamano pre-cog, da precognitives. I loro nomi sono un inno al "giallo", Agatha come Christie, Dashiell come Hammett e Arthur come Conan Doyle. Vivono in una piscina e hanno visioni che poi trasmettono a un secondo livello, a un'unità di pronto intervento, il cui eroe è John Anderton (Cruise). Ma ecco che i veggenti a un certo punto indicano proprio John come futuro omicida di un tale che non conosce. Dunque il detective comincia la caccia a se stesso, naturalmente c'è la possibilità di qualche trucco, qualcuno per esempio potrebbe fabbricare non false prove, ma false visioni. Da qui una corsa contro il tempo, che è breve, con azioni alla Cruise-Spielberg, dunque esagerate e accattivanti. Sia chiaro che l'azione prevale, come prevale la ricerca del successo di pubblico rispetto ai significati letterari, anche se Spielberg ha detto di averne avuto abbastanza di "quel" successo e di aver finalmente costruito una storia perfettamente a propria misura. Chi ha praticato Dick (morto nell'82, giusto l'anno di Blude Runner) trova che la grande attitudine critica e dolorosa dello scrittore, principe delle metafore fantastiche, lascia troppo spazio al Cruise delle missioni impossibili e al regista sublimatore di effetti speciali. Anche se la storia, e il film, "ci sono".


Consigliato si

domenica 10 febbraio 2008

Planet of the apes - il pianeta delle scimmie (2001)

Un film di Tim Burton. Con Mark Wahlberg, Tim Roth, Michael Clarke Duncan, Helena Bonham Carter, Paul Giamatti, Charlton Heston, Estella Warren. Genere Fantascienza, colore 120 minuti. - Produzione USA 2001.
Dvd Planet of Apes - Il pianeta delle scimmie
Locandina Planet of Apes - Il pianeta delle scimmie

2029. Leo Davidson, uno dei componenti umani dell'equipaggio, viene risucchiato in un vortice spazio-temporale e finisce con il precipitare con la sua navicella su un pianeta in cui le scimmie parlano e dominano gli uomini che sono in loro totale balia. Viene catturato. Le sue sole speranze risiedono nella simpatia che la scienziata Ari ha per i sottomessi. Davidson si mette così a capo di un gruppo di fuggiaschi che vengono implacabilmente braccati dalle truppe guidate dal generale Thade e dal suo braccio destro Attar. 33 anni dopo il capolavoro di Pierre Boulle, Tim Burton delude e fa rimpiangere il vecchio Pianeta. In questo film cercheremo inutilmente il segno del genio di Tim, la sua ironia beffarda, il gusto sovvertitore degli schemi. Tutto questo qui non c'è. I sostenitori 'nonostante tutto' non mancano e non mancheranno. Noi, intanto, aspettiamo che Tim si liberi dal dominio delle scimmie. Che non gli ha fatto bene.

Mars Attack! (1996)

Un film di Tim Burton. Con Rod Steiger, Annette Bening, Glenn Close, Jack Nicholson, Sarah Jessica Parker, Michael J. Fox, Pierce Brosnan, Martin Short, Danny DeVito, Tom Jones, Lukas Haas, Jack Black, Natalie Portman, Pam Grier, Paul Winfield, Jim Brown, Lisa Marie, Silvia Sidney, Joe Don Baker. Genere Fantascienza, colore 103 minuti. - Produzione USA 1996.
Locandina Mars Attacks!

A bordo di migliaia di dischi volanti i marziani hanno deciso di atterrare sul pianeta Terra. Il presidente degli Stati Uniti è indeciso sul da farsi. Intorno a lui gli esperti si dividono in ottimisti e pessimisti. Il primo contatto con l'equipaggio di una nave spaziale dimostra che hanno ragione i secondi: i marziani sparano. Una vecchia nonna scopre per caso l'arma acustica che annienta gli invasori: melodie Country & Western ad alto volume. La sceneggiatura di Jonathan Gems è ispirata alla serie omonima di figurine della Topps Chewing Gum Company, uscite nel 1962. Prodotto dalla Warner, l'opus n. 7 dell'immaginoso T. Burton è sotto il segno di un'intelligenza impertinente, burlevole, caustica e politicamente scorretta che sbeffeggia e dileggia tutto e tutti. Costruito a capitoletti brevi per tener dietro al folto stuolo di personaggi (10 star almeno in un cast di 69 attori), infila una lunga catena di gag, invenzioni iperboliche, trovate oniriche, mostruosità bizzarre, quadretti umoristici che durano come la fiamma di uno zolfanello in una struttura narrativa (volutamente?) lasca, frammentaria e ridondante. Menzione speciale per Lisa Marie, compagna del regista, che fa la cotonata seduttrice aliena, incrocio tra una Barbie e una modella di Playboy. Ultimo film S. Sidney (1910-1999).

il MORANDINI 2008

domenica 27 gennaio 2008

Cloverfield (2008)

Un film di Matt Reeves. Con Lizzy Caplan, Jessica Lucas, T.J. Miller, Michael Stahl-David, Mike Vogel, Odette Yustman. Genere Azione, colore 85 minuti. - Produzione USA 2008. - Distribuzione Universal Pictures

Alla vigilia della sua partenza per il Giappone, Rob ha organizzato una festa di arrivederci, nel corso della quale intende rivelare ai suoi amici ciò che realmente pensa di loro, per dare voce ai suoi sentimenti più intimi e per recidere legami irrisolti. Il suo piano, però, va a monte per via di un evento totalmente imprevisto: nel corso della festa gli invitati ammutoliscono quando la televisione annuncia che è in corso un violento terremoto. Quindi tutti si precipitano sul tetto per valutare i danni del sisma. Una palla di fuoco esplode in lontananza. Salta la corrente. La confusione si trasforma in panico e gli invitati si riversano caoticamente in strada.
Fra grida umane e boati disumani, Rob e i suoi amici si fanno largo in un paesaggio irriconoscibile, che è stato fagocitato da qualcosa di soprannaturale, di terrificante, di mostruoso…
Il film cerca di farsi largo tra la concorrenza attraverso una furba campagna pubblicitaria che lo mostra come un film innovativo senza dire come e il perchè. Cloverfild a mio avviso ha più di qualcosa da dire però la necessità di voler fare qualcosa di nuovo non deve essere a discapito dello spettatore, la visione del film è veramente difficile per l 'eccessivo utilizzo della telecamera a presa diretta (troppo accentuata quasi fosse sorretta da un portatore del morbo di Parkinson, anche nelel fasi iniziali) e la visione al cinema è impossibile, testimonianza è la fuga di molti spettatori a film appena iniziato. Lo si consiglia assolutamente a noleggio. L'idea di una pellicola che si basa su una registrazione fatta da civili di una catastrofe è interessante, ma andava in qualche modo solo abozzato l 'effetto della telecamera a spalla. Il film dura molto poco però è assolutamente avvincente e spettacolare da lasciare assolutamente senza parole e con molti dubbi, visto il finale a punto interrogativo, una elaborazione della storia e della tecnica con una durata maggiore dello stesso ne avrebbero fatto un film per la massa. . Più consigliato il noleggio che la visione al cinema

mercoledì 23 gennaio 2008

Ghost Rider (2007)

Johnny Blaze ha fatto un patto con il diavolo. Letteralmente. Stuntman infallibile con la sua motocicletta, è costretto, per salvare il padre, a stringere un accordo faustiano con il maligno: in suo nome dovrà affrontare demoni e malvagi di ogni sorta, ma anche Lucifero può essere sconfitto e la maledizione messa a vantaggio dei deboli e degli innocenti…
Un'altra occasione sprecata. Davvero una grossa delusione questo Ghost Rider, ennesima versione cinematografica di un fumetto della Marvel. Il film che rientra nelle pellicole commerciali che vengono facilmente vendute in questo periodo cinematografico, è sicuramente classificabile come flop della stagione scorsa. Assolutamente insensata la scrittura di un attore stagionato come Nicolas Cage ( con lifting e tintura di capelli che lo fanno sembrare una statua di cera) quando con un attore autenticamente giovane il fil avrebbe sicuramente fatto un salto di qualità. La storia non è male, per il genere in considerazione, ma l 'idea di un fantasma motociclista ( che mi ricorda un pò quella di Silver Surfer) non mi sembra il massimo, almeno per quanto riguarda l'ambito cinematografico.


consigliato No

Spawn (1997)

Al Simmons (M.J. White), agente e sicario dei servizi segreti, è scelto dal diavolo come comandante delle sue truppe. Ucciso e spedito all'inferno, torna col volto deturpato, ma dotato di una tuta che lo rende invincibile (o quasi). La vista della figlioletta, però, lo spinge a schierarsi per le forze del bene, comandate dal Conte Cagliostro (N. Williamson) contro Clown (J. Leguizamo). Tratto da un libro a fumetti di T. McFarlane che l'ha anche coprodotto, è un fantasy action scritto dallo sciatto Alan B. McElroy e diretto da un regista improbabile, pretesto per una passerella di effetti speciali, imperniati sulla tuta e sul contrasto cromatico e scenografico tra l'inferno e il mondo cosiddetto reale dove trionfa l'Industrial Light & Magic. Se si riesce a digerire il primo livello, al secondo si può provare piacere. Intrigante è il personaggio del Clown, molto ben realizzato ed interpretato. la visione del film è consigliata agli appassionati di fumetti dark.


Consigliano NI


lost in Space (1998)

E' il 30 settembre dell'anno 2058. Per fronteggiare i caccia della rivolta ormai in arrivo, è necessario trovare un altro pianeta abitabile della galassia, su cui portare gradualmente gli abitanti della Terra. Si organizza una missione a capo della quale è il maggiore Don West, mentre il resto dell' equipaggio è costituito dal capitano John Robinson e dalla sua famiglia, la moglie Maureen e i figli Judy, Penny e Will. L'astronave Jupiter parte così alla volta del pianeta Alpha Prime. il film è molto stile cartone animato e Spy Kids ma abbastanza avventuroso e divertente con un bel mattatotre della risata come M. Le blanc qui però più nei panni dell'eroe che del comico. a volte il film è troppo politicaly correct che quasi quasi si fa il tifo per il cattvo


Consigliato Ni

frequency - Il futuro è in ascolto (2000)

1969. Frank Sullivan è un vigile del fuoco incapace di tirarsi indietro anche quando il pericolo sembra davvero incombente. Ha una bella moglie che fa l'infermiera e un figlio che ama molto, John. Trent'anni dopo troviamo John, che è divenuto poliziotto, alle prese con una relazione che sta finendo. Un giorno riapre per caso la vecchia ricetrasmittente del padre che è morto, sembra, nel corso di un incendio. La sorpresa è grande nello scoprire che la radio lo mette in contatto con il genitore, ma non nell'aldilà bensì nel passato quando lui, John, è ancora un bambino che sta imparando ad andare in bicicletta. Ben presto al poliziotto sembra quasi 'normale' comunicare con il padre. Le cose si complicano quando, in seguito al ritrovamento di uno scheletro, si riapre il caso di un serial killer che, a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, uccise dieci infermiere. Tra cui, scopre inorridito John, anche la madre che invece lui sa viva. Bisogna cambiare il corso degli avvenimenti per far sì che la donna si salvi. Frank si trova così nei panni di un detective improvvisato fin quando non diviene un'esca per l'assassino. Non cercate una logica in questo film, perche evidentemente non viè , ma sicuramente sunspanse e colpi di scena ce ne sono e per questo il film lo considero pù che buono. Credibili sono le interpretazioni di Jim Caviezel e Dannis Quaid nei panni dei due protagonisti divisi non dallo spazio ma da tempo ma uniti da una radio.


Consigliato Si




L'invasione degli ultracorpi (1956)

Strani invasori dello spazio atterrano sotto forma di baccelli in una tranquilla cittadina e a poco a poco occupano i corpi dei suoi abitanti, alterandoli. Un piccolo grande film di fantascienza degli anni '50. È la scrittura asciutta, concreta, essenziale di D. Siegel che lo trasforma in una parabola di inquietante suggestione, così sottile nella sua ambiguità che fu interpretato come una parabola sia anticomunista sia antimaccartista. La prima parte sembra dar ragione ai primi, il finale ai secondi. La sceneggiatura (con i dialoghi non accreditati del 30enne San Pekinpah, che nel film fa un'apparizione) di Daniel Mainwaring è tratta da un romanzo (1954) di Jack Finney. È, in fondo, un film dell'orrore quotidiano. senza effetti speciali. Rifatto nel 1978 con Terrore dallo spazio profondo di Philip Kaufman e nel 1994 con Ultracorpi-L'invasione continua di A. Ferrara.


Consigliato Si

Il Morandini
Zanichelli editore
di Laura ,Luisa e Morando Morandini

Evolution (2001)

Un meteorite cade sulla terra trasportando alcuni organismi alieni unicellulari. Organismi dotati di un metabolismo incredibilmente veloce che evolvono ad una velocità pazzesca. In pochissimo tempo passano da organismi unicellulari a piccoli animali continuando a evolversi verso forme più evolute e pericolose. L'unica cosa che li ferma è l'atmosfera terrestre: l'ossigeno gli è letale, ma alcuni di loro iniziano ad adattarsi. Evolution è una commedia, assolutamente non demenziale, anzi io trovo i personaggi forse troppo reali, che porta sulla terra una sorta di invasione spaziale da parte di organismi alieni dotati di un metabolismo incredibilemente veloce e che evolvono ad un ritmo impressionante. Molto divertente e indubbiamente spassoso quello che sembra una versione alternativa di "Men in Black". Evolution parte bene e mantiene costantemente il sorriso sul volto degli spettatori, insomma, se vi è piaciuto Men in Black vi consiglio caldamente di vedere anche il film in questione. Molti spettatori non furono entusiasti del film quando uscì al cinema. Il motivo, a mio parere, è da ricercarsi in primo luogo nella delusione di vedere un film diverso da quanto il trailer lasciava supporre.


Consigliato Si

Il Quinto elemento (1997)

Un film di Luc Besson. Con Gary Oldman, Bruce Willis, Ian Holm, Milla Jovovich, Chris Tucker, Brion James, Luke Perry, Tiny Lister Jr., Lee Evans, Charlie Creed-Miles, John Neville, John Bluthal, Mathieu Kassovitz, Christopher Fairbank, Kim Chan, Richard Leaf, Julie T. Wallace, Al Matthews, Maïwenn Le Besco, John Bennett, Tim McMullan, George Khan, Sonita Henry. Genere Fantascienza, colore 122 minuti. - Produzione Francia, USA 1997.
Nel 2413, in una Manhattan con macchine volanti che sfrecciano tra i grattacieli, un muscoloso tassista (B. Willis) di Brooklyn si coalizza con una bella guerriera (M. Jovovich), tornata in vita dopo cinquemila anni, per salvare la Terra dalla malvagità di un guerrafondaio (G. Oldman). Costato 90 milioni di dollari (dichiarati dalla Gaumont che l'ha prodotto), è il film più costoso nella storia del cinema francese sonoro e ha vinto la scommessa al botteghino contro i megaprodotti di Hollywood. Nel suo barocchismo stravagante corretto da una vena ironico-umoristica, è vicino più alla fantasy che alla fantascienza. Ne è autore alla sua 7° regia L. Besson ( se ne volete sapere di più leggete la biografia nell'etichetta Biografie by Mymovie) che aveva sognato di fare qualcosa del genere fin da ragazzo e che s'è scelto preziosi collaboratori tra cui bisogna citare almeno il geniale disegnatore Moebius (Jean Giraud) che ha ideato i paesaggi e il raffinato e inventivo costumista Jean-Paul Gaultier. Il film che ha come protagonista l'indiscutibile eroe per eccezione B.Willis, ha buon ritmo e ottime idee che lo pongono, anche per l'età non più sottovalutabile, tra i classici dei film di fantascienza e chissà se tra ancora qualche anno non si parli di questa pellicola come ora si parla di Blude Runner, di cui ,a mio avviso, ha molto in comune.

Consigliato SI



Gattaca (1997)

In un futuro “non troppo lontano” il mondo è governato dall'ingegneria genetica che divide gli esseri umani in Validi (concepiti in provetta col DNA manipolato) e Non Validi (gli altri, nati col vecchio sistema), considerati dei paria. Per diventare cosmonauta ed essere inviato su Titano, satellite di Saturno, un Non Valido ribelle (E. Hawke) assume l'identità anagrafica di un Valido (J. Law), finito su una sedia a rotelle e suo complice e, dopo pericoli e peripezie, parte. 1° film del neozelandese A. Niccol, anche sceneggiatore. Conta più la cornice che il quadro, per merito dell'impianto scenografico del polacco Slawomir Idziak e le musiche dell'inglese Michael Nyman, assiduo collaboratore di P. Greenaway. Il quadro ciòè il film non sfrutta in alcun modo l'ambientazione avveniristica aper ammaliare lo spettatore, ma più che altro esse utilizza un aottimo stile di narrazione che tiene costantemente attenti alle vicissitudini del protagonista. Il film gode di una buona triade Low, Thurman e Hawke che come ottimi spadaccini si contendono la scena o colpi di ottime e passionali interpretazioni.

Consigliato Si



sky Capitan and the World of Tomorrow (2004)

Atmosfere noir in una avventura fantascientifica dai sapori classici. New York, 1939: La agguerrita giornalista Polly Perkins segue il caso delle sparizioni dei più importanti scienziati del pianeta quando uno squadrone di giganteschi robot attacca la città sotto lo sguardo incredulo delle persone. Polly, decisa a chiarire il mistero che sta dietro alla sconvolgente vicenda, chiederà l'aiuto di Joe ""Sky Captain"" Sullivan, ufficiale dell'aviazione e sua vecchia fiamma. I due indagheranno fino a scoprire che dietro agli attacchi si cela il famigerato Dottor Totenkopf, scienziato pazzo con distruttive manie di grandezza. La trama vi ha per caso deluso? lasciato stare il film è quel giusto mix di teatralità e spettacolarità che permette al film di affasciare sfruttando ambientazioni completamente inusuali per il 1939. Lo stile seppia sfumato regala ad ambienti e personaggi calore e omogeneità visiva più che gradevoli. Lo stile è veramente accattivante e sin dalle prime battute si respirano fumose atmosfere anni '40 che sfoceranno in seguito nel trionfo di stupendi scenari.La sceneggiatura ricalca i canoni di un genere che fa della semplicità il suo fascino ed è supportata da una regia che non perde un colpo, rispettando i giusti tempi scenici. In questo contesto, per tornare a un discorso lasciato aperto, la necessaria prevedibilità della trama è un punto di forza: accade tutto ciò che deve accadere esattamente nel momento in cui deve accadere, nel rispetto rigoroso e coerente della linea scelta. tutto questo potrebbe far pensare ad un film banale e poco accattivante, ma l 'incredibile linearità della storia che non risulta mai complicata permette al film di scorrere piacevolmente e di godersi le retro-avveniristiche battaglie e una stori sentimentale non troppo mielosa. Piacevole


Consigliato SI



Serenity (2005)

Il capitano Malcolm Reynolds e la sua piccola squadra di mercenari attraversa la galassia con la nave spaziale Serenity in cerca di ogni tipo di ingaggio purché sia ben pagato. Fino a quel momento tutto è sempre filato liscio, ma quando a bordo salgono il giovane dottor Simon Tam e sua sorella River, una ragazza telepatica venuta a conoscenza di alcun segreti che nessuno avrebbe dovuto scoprire, l'equipaggio della Serenity deve iniziare una dura battaglia per la sopravvivenza.
Tratto dalla serie televisiva Firefly, Serenity , è una fresca boccata d'ossigeno in un ambiente che, col passare degli anni, diventa sempre più soffocante e dall'atmosfera pesante.
Il punto di forza del film è il suo essere "easy": nessuna complicazione a livello narrativo, nessuna esigenza di conoscere episodi passati o precedenti, nessun virtuosismo registico fine a sé stesso, nessun architetto, oracolo, salto iper-spazio temporale ( ogni riferimento a matrix reloaded o revolution è puramente casuale). Il linguaggio è da fil daltri tempi ma storia sfrutta elementi essenziali come un gruppo ben assortito di buoni, un cattivo che li insegue, una missione da compiere e un mistero finale che, svelato, dà valore aggiunto "contenutistico" ad un film che, per piacere ed affascinare, non ne avrebbe nemmeno bisogno.
L'unico difetto tangibile di Serenity è la quasi totale mancanza di "scene madri" ( tipo la battaglia nella terra di mezzo nel Signore degli anelli in Le due torri) e di battaglie ad alto tasso di spettacolarità, difetto legato allo scarso budget. Paradossalmente però, proprio la mancanza di questo tipo di scene, sulle quali poggia oramai il 100% della produzione "spettacolare" americana, ha permesso una maggiore attenzione ai personaggi, alla storia e ad elementi di contorno




Consigliato Si

X-man: Conflitto finale (2006)

Gli X-Men tornano sullo schermo per la terza volta e cambiano anche regista. Brett Ratner rileva in corsa Brian Singer regista dei primi due film. Questa volta lo scontro è davvero finale e decisivo ma lascia comunque uno spiraglio ad aventure future. Sia i discepoli del professor Xavier che i seguaci di Magneto si troveranno ad affrontare un nuovo e più insidioso pericolo: una medicina che può 'guarirli' dal loro stato di diversità. Né gli uni né gli altri vogliono però cambiare anche se le motivazioni e le modalità per affrontare lo scontro sono profondamente diverse. Il numero dei personaggi è considerevolmente aumentato e Jean Grey con la sua doppia personalità incontrollabile creerà più di un problema. In una serie che non è solo la messa in scena di imprese mirabolanti ma che vuole anche provare a interrogarsi su un tema importante come quello della diversità e sulla capacità di emarginare o di emarginarsi nonostante la diversità non sia sinonimo di inferiorità ma tutt'altro. Ratner e i suoi collaboratori ci sono riusciti. Con il rischio di deludere ( vedi Spiderman 3 o il secondo dei fantastici 4) un po' i fanatici dell'azione per l'azione ma con la certezza di mettere in moto i neuroni di chi cerca l'entertainment intelligente."X-Men: Conflitto finale" lo è.


Consigliato Si



lunedì 21 gennaio 2008

The day after tomorrow - L'alba del giorno dopo (2004)

Diretto dal regista del secondo tempo di Stargate e Godzilla, Emmerich è riuscito nella creazione di una produzione interessante nel suo genere. Siamo oggettivamente di fronte ad uno dei migliori tra i blockbuster estivi degli ultimi anni e ad una pellicola che riesce miracolosamente ad unire una incredibile ed incontestabile spettacolarità visiva con una insperata e grande profondità sociale e politico/ambientalista. La buona riuscita del film è sicuramente spinta dalla disponibilità di ingenti fondi per l 'utilizzo della computer grafica che eprmettono la realizzazioni di scene mozzafiato e indimeticabili come l'entrata in città, da intendere in maniera letteraria, di una nave mercantile. Sicuramente la moltitudine di scene apocalittiche sottrae campo a bravi attori come D.Quaid e J.Gyllenhaal che comunque si distinguono per una ottima interpretazione.Qualche piccolo difetto sicuramente c'è ma sono quelle tipiche cose che forse un regista non vorrebbe ma sono imposte da produzioni che cercano di rientrare dalle spese, mi riferisco alla love story di Gyllenhaal e la solita assenza di credibilità a chi presagisce la fine nonostante ci siano tutti i segni necessari epr capirlo...forse ricorda quello che sta capitando tutt'oggi nella realtà.



Consigliato: Si

domenica 13 gennaio 2008

I figli degli uomini

2027. Sono ormai più di diciotto anni che sulla Terra non nascono bambini. Man mano che la sterilità della razza umana è diventata un dato di fatto e i medici non sono riusciti a trovare una cura, il mondo è caduto preda dell'angoscia e della disperazione. Solo l'Inghilterra resiste all'inciviltà, grazie però ad un regime pseudo-nazista che finisce per generare un'agguerrita resistenza armata. Theodore Faron rimane coinvolto nella guerra quando la sua ex moglie, ora a capo della resistenza, gli chiede di aiutarla a portare una donna fuori dalla città di Londra...Sfruttando bene l'interessante soggetto e dimostrandosi insospettabilmente abile nel girare le scene d'azione, Cuaron intesse una pellicola ben ritmata e con alcuni momenti davvero ottimi, nonostante non manchino certo quegli stereotipi cinematografici che hanno fatto arricciare il naso ai detrattori di Hollywood. L'assalto all'auto nella prima parte del film è una delle poche scene viste negli ultimi anni in grado davvero di inchiodare lo spettatore alla poltrona, mentre l'assedio al palazzo - pur con qualche eccesso - è degno dello Spielberg del Soldato Ryan e quando serve riesce anche ad emozionare veramente. Il merito della riuscita del film è anche del team che ha curato gli effetti speciali, sempre molto convincenti, e di chi ha elaborato il concetto delle città del futuro, che danno l'impressione di essere a non più di un paio d'anni da noi, ma di essere comunque il futuro.