domenica 13 gennaio 2008

I figli degli uomini

2027. Sono ormai più di diciotto anni che sulla Terra non nascono bambini. Man mano che la sterilità della razza umana è diventata un dato di fatto e i medici non sono riusciti a trovare una cura, il mondo è caduto preda dell'angoscia e della disperazione. Solo l'Inghilterra resiste all'inciviltà, grazie però ad un regime pseudo-nazista che finisce per generare un'agguerrita resistenza armata. Theodore Faron rimane coinvolto nella guerra quando la sua ex moglie, ora a capo della resistenza, gli chiede di aiutarla a portare una donna fuori dalla città di Londra...Sfruttando bene l'interessante soggetto e dimostrandosi insospettabilmente abile nel girare le scene d'azione, Cuaron intesse una pellicola ben ritmata e con alcuni momenti davvero ottimi, nonostante non manchino certo quegli stereotipi cinematografici che hanno fatto arricciare il naso ai detrattori di Hollywood. L'assalto all'auto nella prima parte del film è una delle poche scene viste negli ultimi anni in grado davvero di inchiodare lo spettatore alla poltrona, mentre l'assedio al palazzo - pur con qualche eccesso - è degno dello Spielberg del Soldato Ryan e quando serve riesce anche ad emozionare veramente. Il merito della riuscita del film è anche del team che ha curato gli effetti speciali, sempre molto convincenti, e di chi ha elaborato il concetto delle città del futuro, che danno l'impressione di essere a non più di un paio d'anni da noi, ma di essere comunque il futuro.

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