Wall E è un dolce e giudizioso robottino, ha il compito dello stoccaggio dei rifiuti che ormai hanno colonizzato il nostro mondo, ma in realtà esso fà molto di più, infatti wall E sarà capace di conservare l'ultimo briciolo di "umanità" della terra, custodendo oggetti che esso stesso non considera rifiuti ma molto di più. Toccante e stimolante love story con protagonista un robot di "vecchia" generazione pronto a tutto per amore, ma inconsapevolmente le sue gesta porteranno a qualcosa di molto più grande. La pixar ancora una volta conferma la propria posizione al vetice della cinematrografia mondiale producendo sempre prodotti di alta qualità tecnologica ma mantenendo sempre stretto il legame con argomenti di profonda attualità, come discriminazione e salvaguardia.
Un film di Stephen J. Anderson. Genere Animazione, colore 82 minuti. - Produzione USA 2007. - Distribuzione Buena
Lewis è un orfano tredicenne, patito per la creazione di nuovi marchingegni che lo rendono un piccolo genio ma che ostacolano anche la possibilità di essere adottato. Un giorno, durante la fiera della scienza, incontra un ragazzo, Wilbur Robinson, suo coetaneo e proveniente dal futuro, che dà la caccia ad un misterioso signore con la bombetta, accusato di aver rubato una delle macchine del tempo di suo padre.Lewis verrà coinvolto nella caccia e catapultato nel futuro, simulacro del suo mondo ideale e,inizialmente ostile, si accorgerà ben presto che non è del tutto a lui alieno. Dopo il poco convincente "Chicken Little", la Disney torna con un altro film d'animazione in 3-D (che ha ormai sostituito definitivamente i tratti a matita), e questa volta è davvero una piacevolissima sorpresa! Separatasi recentemente dalla PIXAR, la casa dello zio Walt ha realizzato una pellicola che sembra condita con un pizzico di competizione: la grafica non pareggia con quella raggiunta dall' "ex-filiale", ma è comunque ottima e la storia supera indubbiamente quella di "Cars-motori ruggenti". E' una pellicola assai spassosa, ricca di personaggi divertenti, basti pensare all'intera famiglia di Wilbur: il nonno che indossa abiti al contrario, disegnandosi una faccina sorridente sulla nuca; lo zio sposato con una marionetta borbottona; la madre che dirige un coro di rane e molti altri. E' un film ben fatto insomma, tenero e commovente a tratti, con una durata perfetta (poco più di 80 min.),una scorrevolezza non comune e un ottimo doppiaggio.Certo, come viene detto nel film (e a quanto pare come diceva anche Walt Disney), "bisogna sempre andare avanti", ma è impossibile non guardare con nostalgia i passati capolavori. Consigliato ni
Un film di John Lasseter. Genere Animazione, colore 112 minuti. - Produzione USA 2006.
Saetta McQueen è la matricola più promettente di tutta la storia della Piston Cup, il principale torneo automobilistico non europeo. È bello, forte, veloce e arrogante, dalla vita ha tutto quello che vuole ma, durante il trasferimento verso il circuito dove disputerà la grande finale, si trova accidentalmente bloccato a Radiator Springs, un piccolo paesino di provincia. Costretto ai lavori forzati e a stare a contatto con persone (o macchine) dai valori semplici ma radicati, riuscirà a trovare la vera felicità, l'amore e forse anche qualche motivazione in più per vincere il campionato.Macchine sfolgoranti, colori accesi, buffi personagi e il classico lieto fine…. Sembra il perfetto pacchetto per bambini ma Cars non è solo questo. L’ultimo film d’animazione della Pixar, entrata di recente a far parte dell’Impero Disney, non delude le aspettative e riconferma, per l’ennesima volta, la propria casa produttrice come la prima nel settore. John Lasseter e il suo team tornano all’opera dopo Toy Story 1 e 2 e anche stavolta riescono nell’impresa di creare un film d’animazione divertente sia per gli adulti che per i più piccoli. Cars è ricco di buoni valori, insegnamenti, gag esilaranti ma anche di una fotografia curata, una sceneggiatura complessa e una colonna sonora intenta a ricreare l’atmosfera tipica del viaggio USA on the road. Consigliato SI
Un film di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud. Genere Animazione, colore 95 minuti. - Produzione Francia, USA 2007. - Distribuzione Bim
Fa la sua comparsa sul grande schermo il film di animazione: Persepolis di Marjiane Satrapi. Un gran bel film che si presenta senza alcun difetto. Regia, Montaggio,Fotografia, Animazioni perfette. Il film scorrevole e senza troppe pretese si prepara ad essere uno dei migliori di quest'anno. Un film che riesce ad evocare la realtà drammatica della guerra in Iran, senza scadere nella violenza..ogni evento è trattato poeticamente con animazioni spettacolari e musiche che riescono a mescolarsi bene con quest'ultime. La guerra, vista con gli occhi di una bambina e in seguito di una ragazza, costretta a sottostare alla volontà religiosa e politica del suo popolo (velo, proibizione di bevande alcoliche) fino a disconoscere, per poco, la sua vera identità per farsi largo a gomitate in una città, come Parigi, evoluta e trasgressiva soprattutto dal punto di vista musicale e artistico. [+]
Fa la sua comparsa sul grande schermo il film di animazione: Persepoliolis di Marjiane Satrapi. Un gran bel film che si presenta senza alcun difetto. Regia, Montaggio,Fotografia, Animazioni perfette. Il film scorrevole e senza troppe pretese si prepara ad essere uno dei migliori di quest'anno. Un film che riesce ad evocare la realtà drammatica della guerra in Iran, senza scadere nella violenza..ogni evento è trattato poeticamente con animazioni spettacolari e musiche che riescono a mescolarsi bene con quest'ultime. La guerra, vista con gli occhi di una bambina e in seguito di una ragazza, costretta a sottostare alla volontà religiosa e politica del suo popolo (velo, proibizione di bevande alcoliche) fino a disconoscere, per poco, la sua vera identità per farsi largo a gomitate in una città, come Parigi, evoluta e trasgressiva soprattutto dal punto di vista musicale e artistico. Presa in giro, offesa dai ragazzi della sua vita, Marjiane, nonostante le difficoltà, riesce a ritrovare se stessa tornando a casa e ad essere rassicurata dalle parole della nonna.La situazione in Iran peggiora e la ragazza è quasi costretta a sposarsi e, unita dal vincolo matrimoniale, a sottostare alla volontà del suo uomo.La ragazza capirà ben presto che non è adatta per la vita in quella città. A tratti commovente, Marjiane Satrapi ci presenta l'unione della sua famiglia e, grazie ad essa, riesce a ritrovare l'orgoglio di essere Iraniana. Per essere brevi, correte a vedere questo bellissimo film al cinema e non fate l'errore di accomunare la realtà, all'immaginazione per un film che, in quasi due ore, purifica la nostra mente da ogni tipo di pregiudizio.
Un film di Ash Brannon, Chris Buck. Genere Animazione, colore 85 minuti. - Produzione USA 2007. - Distribuzione Sony Pictures
Dopo l'esile "Boog & Elliot a caccia di amici", la Sony ci riprova, scegliendo una strada piu' innovativa ed originale per il suo secondo cartone. " Surf's Up - I re delle onde " e' infatti una sorta di falso documentario, in cui si immagina che siano stati i pinguini ad essere i primi a praticare il Surf. E partendo da questa curiosa premessa, attraverso una serie di false "immagini di repertorio", girate come fossero nel vecchio formato Super 8, viene narrata la storia di Cody Maverick ; il suo percorso di formazione e la realizzazione del suo sogno. Quello di partecipare al mitico "Big Z Memorial Surf-Off", il campionato del mondo di Surf dedicato alla memoria del leggendario pinguino "Big Z", un vero idolo per il piccolo Cody. Sono dunque di nuovo dei pinguini, dopo quelli fuori di testa di "Madagascar" e quelli canterini/ballerini di "Happy Feet", ad essere i protagonisti di un digital cartoon. E nella parte iniziale la loro simpatia non puo' non conquistare. Poi pero', con il passare del tempo, storia e situazioni tendono a ripetersi.
Un film di Tim Burton, Mike Johnson. Genere Animazione, colore 75 minuti. - Produzione Gran Bretagna 2005.
Se avete amato Nightmare before Christmas non c'è molto da sapere sul nuovo film d'animazione diretto da Tim Burton e Mike Johnson se non l'orario di proiezione nella vostra sala abituale. Il film è animato, come il suo predecessore, in un misto di 2D, 3D e passo uno (i pupazzi di plastilina, per capirci) e come quello è ambientato in atmosfere tetre e al tempo stesso grottesche. Voci e personalità dei protagonisti (nella versione originale) sono quelli di Johnny Depp, Helena Bonham Carter ed Emily Watson, mentre la musica è ovviamente firmata da Danny Elfman, fido collaboratore di Burton. La trama: Victor sposerà Victoria alla cieca, lui figlio di borghesi arricchiti, lei di nobili decaduti. Alle prove per il matrimonio Victor palesa tutta la sua goffaggine ma Victoria si innamora lo stesso di lui, ricambiata. Il giovane si rifugia nel bosco per esercitarsi con la formula di matrimonio, e preso dall'enfasi infila l'anello in un ramo che spunta dal terreno. Il ramo è in realtà il dito di Emily, la sposa cadavere, che reclama ora Victor come suo legittimo marito. A Victoria, intanto, i genitori hanno già trovato un nuovo sposo, il misterioso Lord Barkis.
Un film di Iginio Straffi. Genere Animazione, colore 85 minuti. - Produzione Italia 2007. - Distribuzione 01 Distribution
Sedici anni fa più potenti maghi guerrieri della Dimensione Magica si sono sacrificati per combattere il male assoluto. Ora il destino di un regno è nelle mani di una ragazza, Bloom, la fata della fiamma del drago. Accompagnata come sempre dalle sue amiche del Winx Club, Bloom dovrà affrontare la più grande delle sfide: addentrarsi negli abissi della dimensione oscura e combattere il male assoluto per riportare in vita i suoi genitori e svelare finalmente il mistero legato alle sue origini. Glitter, mondo teen e buoni sentimenti s’intrecciano in questa studiatissima operazione di marketing, tesa probabilmente a far crescere ragazzine sempre più coinvolte nella moda e nel glamour fin dalla più tenera età. Impossibile farle smettere di cantare, soprattutto grazie alla colonna sonora impietosamente tagliata sia in ingresso che in uscita di ogni brano, mentre le vicende si dipanano in un misto di Harry Potter, Sailor Moon e Il Signore degli Anelli. Le protagoniste sono ovviamente piccoli cloni di Paris Hilton: magrissime, incredibilmente trendy e talvolta con gestualità un po’ volgare, a scapito della teorica funzione educativa proclamata dalla produzione Rainbow. Accanto a loro, prìncipi più rigidi e stereotipati, a sottolineare l’assoluta funzione secondaria nella trama: protezione, innamoramento e, ovviamente, promesse di matrimonio, perché anche le principesse moderne ballano al chiaro di luna e si sposano per vivere felici e contente... Per anticipare le future mode, è inserita per pochi attimi anche una probabile nuova protagonista, dal look dark-goth e con il potere sull’oscurità. Stante il finale aperto del film, in cui si preannuncia un numero due con battaglia contro il male, è chiaro che la settima fata ragazzina ha appena fatto la sua prima apparizione! La trama è scarna e priva di pathos, chiara sin dall’inizio e scandita da una voce narrante fin troppo presente, che ovvia alla teorica brevità del film raccontando quelli che potevano essere, invece, i momenti più salienti. Il doppiaggio riesce a essere fuori sincrono e lento, le animazioni sono a livelli molto inferiori rispetto ai competitori stranieri: i capelli e gli occhi hanno movimenti irreali e le protagoniste si muovono a scatti come i famigerati Power Rangers. Meglio sicuramente dei mostri, che si staccano nettamente dai fondali, rivelando che la rapidità di produzione di un film come questo non garantisce certo risultati da ricordare, ma forse più da temere.
Abbandonando il disegno tradizionale in favore di un'animazione tridimensionale essenziale e un po' spigolosa ma colorata e affascinante, Ocelot realizza un cartone animato visivamente strepitoso e realmente capace di emozionare adulti e bambini con una storia profonda e ben raccontata. "Azur e Asmar" è probabilmente uno dei cartoni europei più belli degli ultimi tempi, e uno dei rarissimi film capaci di fotografare con lucidità la situazione politica del giorno d'oggi senza scadere nella retorica né tantomeno risultare sgradevole alle parti in causa. Ocelot si è sicuramente rifatto alla propria esperienza personale, avendo passato l'infanzia in Africa, ed è riuscito a raccontare con attenzione ma anche con la giusta leggerezza l'attrito che esiste tra l'Occidente e il mondo Islamico. Grazie anche alle belle musiche di Gabriel Yared, il film ci offre un ritratto estremamente attraente delle bellezze dell'Islam medievale, mentre la convincente sceneggiatura dello stesso Ocelot ci fa capire quanto i due mondi siano così diversi eppure così simili e quanto sia in fondo semplice non lasciarsi sopraffare dalle superstizioni e non odiare l'altro.
Un film di Brad Bird, Jan Pinkava. Genere Animazione, colore 117 minuti. - Produzione USA 2007. - Distribuzione Buena Vista.
La sceneggiatura è perfetta, innovativa, mai banale e ricchissima di spunti su cui riflettere: si pensi ad esempio alla difficoltà, denunciata dall'unica protagonista di sesso femminile del film, di riuscire ad entrare e farsi largo in un mondo prevalentemente maschile come è quello della cucina "d'elite" o la mercificazione di un marchio di qualità, quale è quello di Gusteau, svilito per soldi e associato a prodotti precotti da banco. A fare ronzare le orecchie dei "critici" di professione (culinari, ma non solo…) c'è poi la geniale e lucida analisi autocritica che il feroce Anton Ego dà della sua professione…e potremmo continuare all'infinito. Ratatouille diverte e parecchio, ma non cerca mai la risata facile o grossolana, mancano finalmente gag basate su flatulenze, rutti e tutto il campionario proposto da qualsiasi altro film di animazione recente e passato (Shrek in testa). Al pubblico non resta quindi che seguire i consigli di Anton Ego e andare verso il nuovo senza arroccarsi su inutili preconcetti e querule dicerie: Remy e Linguini vi aspettano.
Stavolta Homer l'ha fatta grossa. Non solo ha portato un maiale in casa, ma ne ha persino scaricato i bisogni nel lago di Springfield, appena depurato, che ha così nuovamente superato i limiti sostenibili di inquinamento: il governo americano non può che intervenire e inglobare la cittadina sotto una cupola di vetro indistruttibile per evitare contaminazioni. La famiglia Simpson, messa alla gogna dal resto della popolazione, non può che fuggire (in Alaska): spetterà a Homer, dopo mille vicissitudini, riportare le cose alla normalità.
Due domande erano in attesa di ricevere una risposta, dal giorno dell'annuncio che I Simpson sarebbero finalmente arrivati al cinema: qualcuno pagherà per vedere sul grande schermo le avventure della più famosa famiglia americana, nonostante si possano guardare centinaia di episodi gratis in televisione? Gli autori saranno riusciti a infondere nuova linfa a una serie che, dopo vent'anni di trionfi, comincia a perdere un po' di smalto? Se alla prima, il boxoffice ha replicato con un incasso superiore al mezzo miliardo di dollari in tutto il mondo, alla seconda la risposta è un sì non del tutto convinto. È indubbio che I Simpson - Il film sia divertente, simpatico e proponga a volte gag fulminanti ("Spiderpork"): tuttavia non si può fare a meno di notare che il cinismo, la capacità di mettere alla berlina vizi, paure, dogmi e false certezze del mondo occidentale risulti spuntata rispetto alla stragrande maggioranza delle puntate viste in televisione. La sceneggiatura, scritta da tante, forse troppe, mani, non ha il solito mordente e sembra ritrarre la mano dopo aver scagliato il sasso: la comicità è quasi del tutto affidata a numerose slapstick, gag visuali e alle solite scaramucce tra Homer e i componenti della sua sbalestrata famiglia, con il resto dell'infinita galassia di concittadini e personaggi secondari a fare da mero sfondo alla vicenda. Molto apprezzabile è invece il non aver voluto snaturare lo stile grafico dell'originale: le poche sequenze in tre dimensioni sono piacevoli e ben inserite nel contesto. Resta però l'impressione che il "film" sia più simile a un episodio televisivo allungato che a una vera opera cinematografica. Un po' delusione quindi, e una mezza occasione mancata. Una stella in più comunque va data "alla carriera", perché riuscire a far ridere e riflettere per vent'anni (e diciotto stagioni) è quasi impossibile nel frenetico mondo dell'intrattenimento, ma I Simpson, e quattrocento puntate lo dimostrano con cristallina chiarezza, ce l'hanno fatta.
Oramai il cinema digitale ha varcato il confine che lo separava dal fotorealismo ed Happy Feet lo dimostra chiaramente, specie per quanto concerne i fondali che appaiono veri, tangibili e decisamente...freddi. Un tale prodigio tecnico però, non basterebbe se dietro non ci fosse una storia convincente ed è qui che Happy Feet sorprende, cominciando come romanzo di formazione, trasformandosi in musical, in commedia e chiudendosi come un vero film d'avventura. La storia vive di una colonna sonora appassionante che varia dalle particolari melodie del "tip tap" a rap più trasgresivo, permettendo a grandi e bambini di appassionarsi alla particolare storia di un pinguino nato diverso , e per questo emarginato, ma che col tempo dimostrerà il suo carattere riuscendo a salvare le colonie dall'estinzione. Happy feet è una versine più per bambini dell'altrettanto bello "la marcia dei pinguini", però entrambi hanno la voglia di informarci sulla bellezza di questi animali e sul rischio della loro estinzione per l'incuria dell'uomo. Trama .... Mambo è un pinguino imperatore diverso dagli altri: è completamente stonato, mentre tutto il resto del gruppo sa cantare perfettamente. Mambo ha però un altro talento: danza meglio di Fred Astaire, anche se questa sua peculiare abilità lo rende inviso a Noah l'anziano, che lo scaccia dalla comunità. Solo, ma con nuovi amici trovati lungo le sue peregrinazioni, Mambo riuscirà a riscattarsi e salvare i suoi simili, proprio grazie all'abilità nel ballo, ma non prima di aver vissuto emozionanti e pericolose avventure
come il secondo, anche questo terzo capitolo di Shrek non delude le aspettative. Forse perchè non è mai ripetitivo, ma gli autori cercano sempre nuovi spunti. Numerose le risate e sempre più impressionante la qualità dell'animazione. Decisamente carini alcuni spunti come il liceo di Arthur, la vita che si vede scorrere davanti l'omino di marzapane, pinocchio che sembra imparare a dire le bugie e il gruppo divertente delle principesse. Molta forza al film viene data, come sempre, dalle parodie e dai richiami alle altre fiabe.. vedi Lancillotto,le Principesse, la bettola degli sfigati,le ragazze pon pon e Shrek che imita il gergo giovanile per avvicinarsi al futuro re. Insomma molto molto divertente e sicuramente molto piu apprezzabile dagli adulti che dai bambini.