sabato 26 gennaio 2008

Saturno contro (2007)


(Italia, 2007) di Ferzan Ozpetek; con PierFrancesco Favino, Stefano Accorsi, Luca Argentero, Margherita Buy, Ambra Angiolini, Serra Yilmaz, Milena Vukotic, Isabella Ferrari, Ennio Fantastichini.

Davide scrive favole per ragazzi e vive con Lorenzo, un giovane pubblicitario che ama profondamente la vita e i suoi amici. Intorno alla loro tavola, sempre ricca e generosa, si concentrano gli affetti più cari: Angelica, psicologa avversaria del fumo e sostenitrice dell'amicizia; Antonio, marito di Angelica e bancario in bancarotta esistenziale; Neval, traduttrice turca che "interpreta" gli umori dei compagni; Roberto, marito "sbirro" di Neval a cui tartaglia il suo amore; Sergio, ex di Davide e nullafacente che vive di rendita; Roberta, drogata impenitente che lavora quando è lucida con Saturno contro e gli amici a favore e Paolo, new entry bisessuale col diploma in medicina e il vizio della scrittura. Durante una delle tante affollatissime cene, Lorenzo cade in coma. Sulla panca dell'ospedale gli amici veglieranno il suo sonno, in attesa della ricongiunzione e della ricomposizione del loro mondo affettivo.
Un film toccante, emozionante, il più maturo del regista, cresciuto sotto tutti i punti di vista, anche prettamente tecnici, oltre che narrativi, capace di crescere pian piano, svelando con minuziosa calma i lati di tutti i protagonisti.
Un film che ha come tema centrale quello dell’amicizia, vista come una sorte di famiglia allargata, oltre a quello dell’amore, della morte, e delle difficoltà che nascono in conseguenza di essa. Ozpetek è abilissimo nel dirigere un cast di altissimo livello, in un film corale che strizza l’occhio a classici del cinema, e del genere, come Il Grande Freddo. Girato interamente a Roma, addirittura nella casa di Ozpetek, e al Circeo per la parte finale, la pellicola gode di uno struggente, caliente, latino e passionale tema musicale, realizzato da Neffa. Diversi i momenti emozionanti, cosi come quelli divertenti tra cui spiccano la marcia verso il corpo esanime di Lorenzo. Spesso ci si commuove, accompagnati dalla capacità quasi poetica di Ozpetek di utlizzare la macchina da presa.
Impeccabili tutti i personaggi, forse i più riusciti sono proprio quelli secondari, grazie a battute dirette e affilate, come quelli di Ambra e Fantastichini. Nel complesso un film duro, toccante, malinconico ma positivo, ottimamente diretto e sceneggiato, da un regista sempre più italiano, sempre più bravo, sempre più “autore”, sempre più portato a trattare temi scomodi, ma attuali, da lui stesso vissuti in prima persona.


Consigliato SI







2 commenti:

Anonimo ha detto...

il rischio che si corre, guardando un film di ozpetek, è quello di lasciarsi prendere dall'effetto dejà vu..è un regista sensibile ai temi piu moderni,quelli che attraversano il nostro quotidiano, e li racconta csi come in un film si puo raccontare.questo, poi, ha un significato profondo e allo stesso tempo difficile da percepire...è il film che in assoluto preferisco, perchè nn c'è l'esasperazione del dolore, il momento strappalascrime è lasciato alla libera decisione del pubblico, che ha davanti a sè,temi o riferimenti, come i DICO,amicizia, tradimento, morte, accanimento terapeutico,una rivisitazione dell'omosessualità che il nostro cinema ancora nn aveva affrontato.. x nn parlare degli attori, dalle conferme del cinema italiano, a quelle prestate dalla tv... bravi tutti, soprattutto nella scelta musicale,..un inedito neffa e una sempreverde gabriella ferri

Anonimo ha detto...

il rischio che si corre, guardando un film di ozpetek, è quello di lasciarsi prendere dall'effetto dejà vu..è un regista sensibile ai temi piu moderni,quelli che attraversano il nostro quotidiano, e li racconta csi come in un film si puo raccontare.questo, poi, ha un significato profondo e allo stesso tempo difficile da percepire...è il film che in assoluto preferisco, perchè nn c'è l'esasperazione del dolore, il momento strappalascrime è lasciato alla libera decisione del pubblico, che ha davanti a sè,temi o riferimenti, come i DICO,amicizia, tradimento, morte, accanimento terapeutico,una rivisitazione dell'omosessualità che il nostro cinema ancora nn aveva affrontato.. x nn parlare degli attori, dalle conferme del cinema italiano, a quelle prestate dalla tv... bravi tutti, soprattutto nella scelta musicale,..un inedito neffa e una sempreverde gabriella ferri