venerdì 30 novembre 2012

The Cospirator

Washington, aprile 1865. Frederick Aiken è un ufficiale dell'esercito nordista, sopravvissuto alla Guerra Civile e deciso a vivere e innamorarsi in una nazione finalmente unita. Avvocato in tempo di pace, è chiamato a difendere davanti a un tribunale militare Mary Surratt, accusata di complicità nell'assassinio di Abramo Lincoln. Proprietaria di una pensione, supposto luogo della cospirazione, e madre di John Surratt, amico e frequentatore di uno dei sette uomini coinvolti nello scellerato delitto, Mary si dichiara innocente e chiede per sé un processo imparziale. Frederick, riottoso ad accettare la nomina di avvocato difensore e fermamente convinto della colpevolezza di Mary, nondimeno avvia la sua indagine e prepara difesa e arringa. Resistendo alla requisitoria e ai metodi poco ortodossi del pubblico ministero, il giovane avvocato si appassiona alla causa e a quella sua cliente, innocente fino a prova contraria. La ricerca della verità nel rispetto della Costituzione, gli alienerà gli amici e gli indicherà i nemici dentro un paese sull'orlo del collasso e dell'isterismo.
My movies.

venerdì 16 novembre 2012

Il primo uomo

Film bellissimo, concilia sapientemente la dimensione privata (il protagonista alla ricerca delle proprie origini e in cerca di conciliazione) con quella politica (una impossibile conciliazione e coesistenza, a quei tempi ma forse non solo, tra colonialisti e colonizzati, tra arabi ed europei). La macchina da presa scivola sui corpi e sui volti con sensibilità e pudore regalando molti momenti memorabili aiutata dalla bellissima, "mediterranea", fotografia. E' un film dai molti temi: un film sul rapporto tra padri e figli, tra quelli che non hanno fatto in tempo a conoscersi, quelli che hanno operato scelte diverse, quelli divisi da diaframmi veri (le sbarre della bellissima scena tra i due algerini) e interiori; un film sulla necessità di prendere posizione di fronte ai drammi della Storia (Camus fu infatti accusato di "immobilismo politico" dai colleghi Sartre e Jeanson e il film rende benissimo il suo senso di straniamento e di perplessità); un film sulla povertà e la ricchezza e la possibilità, da parte del singolo, di farcela, contro ogni possibilità; un film sulla importanza di scegliere, di progredire ma anche sulla necessità di ricordare; infine un film sull'importanza dell'Arte di sublimare il dolore o di superarlo attraverso la creazione. Non è un film agevole, richiede concentrazione e pazienza, capacità di tirar fuori dal "poco" che viene mostrato il "molto" che vi è racchiuso. DA VEDERE
salvatore marfella.