lunedì 31 dicembre 2007

Captivity

Thriller dall'impatto visivo estremamente forte, grazie a colori scuri e ad atroci torture psicologiche, sofferente nella trama, Roland Joffe si affida a questa produzione per cerare il sucesso avuto da Saw-L'enigmista e Hostel. Se la trama funziona nel primo tempo, creando nello spettatore una sensazione di costante pericolo - le torture messe in atto dal mostro incappucciato sono girate da manuale - nel secondo tempo inizia a vacillare e cade miseramente quando vengono esposte la natura e le motivazioni dell'assassino. Non regge neanche la storia d'amore che nasce tra le due vittime (la bellissima protagonista di "la ragazza della porta accanto") Elisha Cuthbert e Daniel Gillies, viene da sorridere quando, improvvisamente incuranti del pericolo, si uniscono in un amplesso voluto e messo a punto dal killer. Trama .......
Un serial killer ha preso di mira Jennifer Tree, la modella più in auge di New York. La segue e la riprende con una telecamera di rapirla e portarla nella casa delle torture che ha allestito per le sue vittime. Tra le quattro mura spoglie della sua prigione altamente tecnologica Jennifer viene messa a confronto con ogni tipo di paura (la solitudine, il buio, ritrovarsi col suo bel volto corroso dall'acido) finché non scopre che nella cella adiacente alla sua è incarcerato un altro giovane. L'avere accanto Gary le darà coraggio e insieme i due cercheranno di contrastare il terrificante omicida.

domenica 30 dicembre 2007

Scoprendo forrester

Un film di Gus Van Sant
Con Sean Connery,
F. Murray Abraham, Rob Brown,
Anna Paquin, Michael Nouri, Michael Pitt. Genere Commedia drammatica, colore 136 minuti. - Produzione USA 2000.


Fantastica pelliscola diretta con passione da Gus Van Sant, che con sguardo fermo decrive perfettamente i persoggi di una storia articolata sul concetto dell'importanza dello studio e sulla difficoltà di essere se stessi. Di assoluta bellezza è il legame che unisce i due protagonisti, Forrester alias Sean Connery (produttore/attore decisamente straordinario) e il volto nuovo Rob Brown nel film Jamal Wallace. Per i maniaci delle curiosità sarà piacevole sapere che il ragazzo è un debuttante completo, dovendo trovare un attore in grado di giocare a basket con credibilità e talento, l'accoppiata Gus Van Sant/Sean Connery si è buttata in una serie di provini che ha portato alla luce le capacità di questo ragazzetto americano. Il film vi farà commuovere ed appassionare, perchè si tratta sicuramente delle piu belle pellicole mai prodotte.

sabato 29 dicembre 2007

Perfect stanger

scontato? prevedibile? forse, ma intrigante. Il thriller, che vede protagonista la Berry, giornalista che indaga su un omicidio, non è certo una pellicola innovativa, ma si lascia seguire... intriga anche lo spettatore che ha già percepito dove il regista andrà a parare. Willis, nel suo marginale ruolo da caproespiatorio, si presenta attento alla mimica del suo personaggio, affascinante come sempre, espressivo, ironico. L'occhio (soprattutto maschile), comunque, ha le sue soddisfazioni, perchè Halle Berry buca lo schermo perlomeno per la sua bellezza, per quanto riguarda la recitazione .... nella vita non si può voler tutto. L'incontro tra loro due, in un locale di New York, rimane uno dei momenti più belli di un thriller scontato, che vive soprattutto sulla grande interpretazione Giovanni Ribisi, forse il vero asso nella manica del film. Si ha sempre la sensazione che lo spettatore debba obbligatoriamente essere stupito, come se "il sorprendere" sia un segnale di buona riuscita del film sottovalutando in pieno la trama e dimenticando che ad azione corrisponde una certa reazione.

giovedì 27 dicembre 2007

Déjà vu - Corsa contro il tempo (2006)

Un film di Tony Scott. Con Denzel Washington, Val Kilmer, Paula Patton, Bruce Greenwood, Adam Goldberg, Jim Caviezel. Genere Azione, colore 128 minuti. - Produzione USA 2006. - Distribuzione Buena Vista
Fantapoliziesco con la coppia Scott/Washington già collaudata al botteghino per il film (modesto) Man on fire. Il fratello minore (anagraficamente ma soprattutto artisticamente parlando) della famiglia di registi Scott, questa volta non è così male e "Dèjà Vu" si lascia vedere con interesse a patto di "accettare" , senza troppo riflettere, l'ingombrante forzatura fantascientifica di una macchina del tempo inventata quasi per sbaglio. Il punto di forza è nell'elemento thriller con un finale svelato subito che diviene non più certo dal momento che i bravi poliziotti riescono ad interferire con il passato; inoltre l'attenzione è tenuta ben viva dal desiderio per una conclusione diversa e non tragica per la bellissima Paula Patton. Trama.....Doug Carlin è l’agente dell’ATF, sezione alcolici, tabacchi e armi da fuoco, incaricato di indagare sull’attentato terroristico che ha fatto esplodere e affondare un traghetto fluviale uccidendo centinaia di passeggeri. Lo stesso giorno, sulle rive del fiume viene rinvenuto il corpo senza vita di Claire Kuchever, una giovane donna che Doug sente di avere già conosciuto e amato perdutamente. Scoprirà presto che l’omicidio è collegato all’esplosione. Avvicinato da Pryzwarra, agente dell’FBI, Doug è reclutato per la durata dell’indagine da un’unità segreta altamente tecnologica che gestisce informazioni satellitari, registrazioni digitali che ricostruiscono e osservano gli avvenimenti passati. Convinto di investigare un passato finito e accaduto che gli permetterà di scovare l’attentatore, Doug scopre che la scienza ha piegato quel passato fino a costruire un ponte col presente. Difficile resistere a Claire e alla tentazione di alterare il corso degli eventi.

Imbattibile

Nel 1975 la squadra dei Philadelphia Eagles non navigava in buone acque. Il nuovo allenatore, Dick Vermeil, per cercare di risvegliare l'entusiasmo nei tifosi della città, decide di organizzare delle selezioni aperte ai dilettanti. Vince Papale, un insegnante supplente e barman di notte, all'epoca trentenne e con poca esperienza di giocatore di football, ottiene l'ingaggio e deve convincere i suoi compagni di squadra e tutti quelli che gli davano del perdente di meritarsi il ruolo che il coach gli ha assegnato. Imbattibile è ispirato alla storia di Papale, che nel film di Ericson Core - al suo debutto alla regia dopo un passato come direttore della fotografia - ha il volto e le fattezze di Mark Wahlberg. La trama sembra rimescolare gli elementi de La ricerca della felicità per ridistribuirli in modo diverso e con toni più leggeri. Anche qui il sogno americano è l'olio che unge i cardini, anche qui il protagonista si trova in difficoltà economiche, viene mollato dalla moglie e tenta di risollevarsi in un settore che non gli appartiene, anche questa è una storia vera. Il film che ha anche qualche analogia con "goal", la continua fiducia e l'insperato successo, si dimostradolce e avvincente, permettendo la visione non solo ai maschietti appassionati di sport ma anche alle gentili accompagnatrici vogliose di buoni sentimenti e storie d'amore. Improbabile è Mark Wahlberg nei panni di un giocatore di football, avendo un altezza abbastanza ridicola, però è un attore che ben veste i panni dell'eroe sfortunato ma grazie a qualche ripresa del basso le differenze di stature vengono livellate facendo diventare il protagonista credibile.

Thirteen days

Ottobre 1962. Un aereo spia americano scopre sull'isola di Cuba una base missilistica in costruzione. Immediatamente si allerta lo Stato Maggiore. Kennedy si consulta rapidamente con il suo consigliere per la sicurezza Kenneth O'Donnell e con suo fratello Bob. La decisione viene presa: gli Stati Uniti non permetteranno all'URSS di installare missili con teste nucleari dinanzi alle loro coste. È la crisi. La più grave dopo la fine della seconda guerra mondiale. E questa volta il rischio è quello di un conflitto nucleare. Chi viveva in quei giorni ricorda la tensione che attraversava il mondo. Quei tredici giorni di braccio di ferro diplomatico vengono ricostruiti da Roger Donaldson, con Costner come produttore. Il film ha una trama adatta a una produzione cinematografica, infattiil film è sempre realistico e interessante, forse troppo unilaterale ma mai patetico. Le uniche obiezioni sono rivolte a Donaldson (regista anche di Dante's speak), che con scelte di dialoghi e scenografie banali,un profondo patriotismo e colonne sonore non appropriate, rende una pellicola che con un pò piu di verve sarebbe stata una produzione sicuramente migliore.

Frailty

Bill Paxton esordisce nella regia con un thriller che a tratti diventa un vero horror, senza gli effetti spettacolari e il sangue ai quali il genere ci ha ormai abituato. Il regista indaga invece la follia che nasce nella quotidianità, forse più spaventosa di qualsiasi evento soprannaturale. Il film ricevuto commenti entusiasti dal "maestro" del genere Stephen King. Infatti stiamo parlando di una produzione che confonde perfettamente agl'occhi dello spettatore il bene e il male portandolo alla conclusione del film con incredibile passione e stupore. Il film è ben diretto e se il genere è di vostro gusto va assolutamente visto. La trama....Il caso del serial killer chiamato "la mano di Dio" sembra destinato a rimanere insoluto, ma l'agente incaricato riceve la visita di Fenton, che confessa di essere il fratello del killer, Adam, morto suicida. Fenton racconta del padre, serial killer convinto di essere stato incaricato da Dio di uccidere i "demoni" che si annidano in alcuni uomini. Adam lo seguirà nella sua follia religiosa, mentre Fenton si rifiuterà.

Dogville (2003)

Un film di Lars von Trier. Con Nicole Kidman, Stellan Skarsgård, Siobhan Fallon, Chloë Sevigny, Patricia Clarkson, Jeremy Davies, Philip Baker Hall, Paul Bettany, Lauren Bacall, James Caan, Harriet Andersson, Ben Gazzara, Blair Brown. Genere Drammatico, colore 165 minuti. - Produzione Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia 2003.
Locandina Dogville


Per gli amanti della fotografia alla " essere John Malkovic" o se ti lascio ti cancello" ecco a voi un film completamente fuori dagli schemi capace di appassionarvi o disgustarvi solo a seconda dei vostri gusti ma come una buona rappresentazione teatrale riuscirà a porre al centro di tutto la capacità degli attori, unici elementi al centro di uno sfondo nero e surreale.Il regista Lars Von Trier fa scelte che già si era messo in luce per scelte radicali e a volte discutibili usa la telecamera come un un pittore surrealista usa il pennello lasciando solo a chi osserva la possibilità di capire il suo messaggio, tecnica già usata in Dogma. Resta solo un 'Dog' nel titolo del film ma il regista danese, con l'avvio di questa trilogia rompe col passato confermando paradossalmente la continuita'. Niente piu' camera a mano o sfocature estemporanee ma un'assenza quasi totale di scenografia in favore della parola e dei gesti.Il questo particolare film partecipa, da protagonista, Nicol Kidman, che con una recitazine diversa dal solito, ma decisamente appropriata, riesce ad esplorare il mondo della recitazione decontestualizzata, importanti sono anche le presenze di attori del calibro di Ben Gazzara o James Caan. Trama.....Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei.

Il declino dell'impero americano

Nove amici e vicini di casa, alcuni sposati fra di loro, altri amanti, passano
un esuberante week-end d'autunno, sulle rive di un lago. Gli uomini in cucina a preparare prelibati manicaretti; le donne a fare body building. Naturalmente parlano di sesso, tanto sesso, più detto che vissuto, in modo brutale e incerto, volgare e affettivo. Il sesso come rifugio, il sesso come evasione. A poco a poco le nevrosi, le paure esistenziali, il dissesto del "privato", vengono in superficie...film dal ritmo blando ma appassionante che permette all'oservatore di assorbire a meglio tutti i discorsi intrapresi dagl'attori, riuscendo a parlare del sesso senza alcuna volgarità o in modo tale da metter a disagio.

domenica 23 dicembre 2007

The marine-Presa mortale

Ennesimo tentativo di portare un divo del wrestling nei panni di attore, dopo Hogan e The Rock, ecco John Cena alle prese con un copione facile facile dove scontri corpo a corpo, decisioni e ribalte eroiche vanno a costituire l'intero film. Intorno alla sua figura del wrestler prende vita questo action movie fondamentalmente banale e che non esce dalle barriere del mero e medio prodotto cinematografico: i personaggi sono incastonati nei loro ruoli predefiniti senza mai mostrare una voluttà di evoluzione psicologica, gli scontri e le lotte sono ben fatte e realizzate, il lieto fine è pressoché scontato.

la bussola d'oro

La bussola d'oro è un'emozionante avventura fantasy ,che si svolgerà in tre capitoli, ambientata in un mondo parallelo in cui l'anima delle persone si manifesta in forma di piccoli animali, mentre degli orsi parlanti combattono in guerra e i bambini scompaiono misteriosamente. Al centro della storia c'è una dodicenne, Lyra, che è impegnata a trovare e salvare il suo miglior amico, Roger, e che finisce per affrontare uno straordinario viaggio per salvare non solo il suo mondo, ma anche il nostro. Il mondo di Lyra è molto simile al nostro, ma si trova in un universo parallelo. Buona parte di esso ci è familiare: i continenti, gli oceani, la Brytannia, la Nordovegia e il Polo Nord. Ma un'altra parte è incredibilmente diversa. Nel mondo di Lyra, l'anima di una persona vive al di fuori del suo corpo, nella forma di un daimon, uno spirito di animale parlante che la accompagna nel corso della sua vita, rimanendo sempre vicino alla sua metà corporea. Il daimon di un bambino può cambiar forma, assumendo tutte le sembianze che l'infinita immaginazione tipica di quell'età può ispirargli. Ma quando una persona cresce, il suo daimon gradualmente si mantiene in un'unica forma, a seconda del suo carattere e della sua natura. Il legame tra un essere umano e un daimon è straordinariamente forte: una persona senza un daimon, nel mondo di Lyra, viene considerata vittima di un'orribile mutilazione, e scherzare su questo collegamento è uno dei maggiori tabù esistenti.

happy feet

Oramai il cinema digitale ha varcato il confine che lo separava dal fotorealismo ed Happy Feet lo dimostra chiaramente, specie per quanto concerne i fondali che appaiono veri, tangibili e decisamente...freddi. Un tale prodigio tecnico però, non basterebbe se dietro non ci fosse una storia convincente ed è qui che Happy Feet sorprende, cominciando come romanzo di formazione, trasformandosi in musical, in commedia e chiudendosi come un vero film d'avventura. La storia vive di una colonna sonora appassionante che varia dalle particolari melodie del "tip tap" a rap più trasgresivo, permettendo a grandi e bambini di appassionarsi alla particolare storia di un pinguino nato diverso , e per questo emarginato, ma che col tempo dimostrerà il suo carattere riuscendo a salvare le colonie dall'estinzione. Happy feet è una versine più per bambini dell'altrettanto bello "la marcia dei pinguini", però entrambi hanno la voglia di informarci sulla bellezza di questi animali e sul rischio della loro estinzione per l'incuria dell'uomo. Trama .... Mambo è un pinguino imperatore diverso dagli altri: è completamente stonato, mentre tutto il resto del gruppo sa cantare perfettamente. Mambo ha però un altro talento: danza meglio di Fred Astaire, anche se questa sua peculiare abilità lo rende inviso a Noah l'anziano, che lo scaccia dalla comunità. Solo, ma con nuovi amici trovati lungo le sue peregrinazioni, Mambo riuscirà a riscattarsi e salvare i suoi simili, proprio grazie all'abilità nel ballo, ma non prima di aver vissuto emozionanti e pericolose avventure

venerdì 21 dicembre 2007

Disturbia


Disturbia è uan produzione chiaramente ispirata al maestro del triller Alfred Hitckcock in una delle sue migliori pellicole "La finestra sul cortile". Non stiamo parlando di un remake ma solo di una ricontestualizzazione dove al posto del fotoreporter ingessato vi è Shia Labouf, ragazzo orfano di padre che trovandosi agli arresti domiciliari, per aver aggredito il professore, sviluppa una tendenza al voyeurismo nei confronti dei suuoi vicini di casa. In questo grave momento di difficoltà avrà prima la fortuna di conoscere la nuova e bellissima vicina di casa, che si lascia coinvolgere dal fascino del cattivo ragazzo, ma anche un inquietante personaggio che non presagisce nulla di buono. Gli ingredienti di questo thriller sono semplici ed efficaci, infatti abbiamo l'insaziabile curiosità insita nell'animo umano, l'immancabile presenza di un serial killer, che è l'attuale marchio di fabbrica del genere, interpretato da un ottimo David Morse, una banda di teen-ager guidata dal bravissimo Labouf e l'utilizzo della tecnologia, dai cellulari, ai pc, alle videocamere anche se risulterà importante un semplice binocolo. Il film non aggiunge niente di nuovo al genere, intrattiene senza sorprendere, coinvolge quando deve coinvolgere, in modo scolasticamente ineccepibile risultando alla fine simpatico e forse più adatto ad un pubblico giovanile.

giovedì 20 dicembre 2007

Hitman- L'assasino (2007)

Per il regista Xavier Gens è la seconda produzione ispirata ad una videogioco , infatti prima di hitman aveva già diretto Frontier(s). Il film che si ispira al killer pelato dalla camicia bianca e cravatta rossa, risulta nel complesso godibile soprattutto per gl'appasionati degli sparatutto (classificazione tipica dei videogame) e delle forti scene d'azioni. Il regista sinceramente trascura molto la storia formativa dell'assassino, riducendola a poche immagini iniziali e a brevi discorsi senza flashblak, ma il problema di fondo è la presenza di lacune nella trama, come la possibilità di passare la frontiera senza troppe difficoltà o di risultare invisibile anche con un look così atipico, facendo suscitare in me la perplessità su molte recensioni che dichiarano l'abilità di Gens di distaccarsi dal genere Film-videogame. Uno degli obiettivi raggiunti dal regista è quello di render evidente il graduale ma significativo passaggio da parte del protaginista, da personaggio a persona e quindi da killer a benefattore. Bella figura la fa sicuramente Timothy Olyphant, il bravo protagonista che ben si cala nei panni di questo sociopatico assassino dal passato traumatizzante. Gli appassionati del videogame troveranno molte analogie nella tipologia di ripresa utilizzata da Gens, soprattutto nelle retroriprese con inquadratura alta che inquadra il busto dell'uomo con in risalto il codice a barre che ne caratterizza il capo o le frequenti location alberghiere, spesso utilizzate anche nel vidiogame. Hitman è comunque consigliato a quelli già innamorati o comunque che conoscevano il personaggio in questione ma anche agli appassionati di action-movie frenetici. Per gli spettatori che cercano il connubio trama-action, il mio consiglio è quello di avvicinarsi alla trilogia di jason Bourne; "the bourne identity", "the Bourne supremacy" e "the bourne ultimatum".




martedì 18 dicembre 2007

Una moglie bellissima

Sicuramente non stiamo parlando di comicità anglosassone, ma di un tipico film natalizio che sfutta luoghi comini e belle ragazze per sbancare i botteghini. La comicità di Pieraccioni non è assolutamente quella proposta da De sica e Boldi, ma cerca di strappare un sorriso attraverso le mimiche del bravo Ceccherini e con personanggi sempre paradossali e ironici. Il film è godibile e permette allo spettatore di divertirsi senza troppi sforzi. Una moglie bellissima vede come protagonisti della risata lo stesso Pieraccioni nei panni di Mariano, un ortolano semplice ma infaticabile ed impacciato sognatore, l'accoppiata Ceccherini&figlio obeso che saranno protagonisti delle gag più simpatiche e la bellissima protagonista interpretata dalla Torrisi, che con un accento tutto toscano conquisterà prima l'ammirazione del pubblico, principalmente di quello maschile, e poi sarà oggetto di incredibile rabbia per le decisioni intraprese durante il film. Le due voci fuori dal coro sono quella del prete con la crisi mistica (Tony Sperandeo), completamente senza contesto e quello di Pappaleo che interpreta la parte di un attore di teatro amatoriale con ambizioni da cantante e nel campo delle parruche. Non si fà del male a nessuno se si ammette che il film è ridicolo ma vi permetterà anche di parlare di argomenti non tanto ridicoli ma molto attuali. L'unico neo di questo film è quello di essere troppo anticipato dal trailer, vanificando l'umorismo al momento della visione.

lunedì 17 dicembre 2007

Le invasioni barbariche

Premiato al festival di Cannes, sferzante, cinico, diretto, con dialoghi sapientemente costruiti, colti e ricchi di citazioni e richiami letterari e cinematografici mostra uno spaccato di vita comune a molte persone.
Il film a differenza di quanto possa sembrare è un inno alla giovinezza e alla vita...un film per chi ha voglia di sorridere, ma anche e soprattutto di riflettere...a voi scoprire quali sono le invasioni barbariche. Si intuisce chiaramente la voglia del regista canadese Denys Arcand dicreare il paradosso della comicità sul dramma mescolando le carte e districandosi con abilità nel pericoloso mondo della tragicommedia. Il film si avvicina, forse rischiosamente, ad un pubblico sensibile e con la voglia di osservare la realtà con un sorriso amaro che lo accompagna durante la visione. La storia narra di Remy, professore colto, impegnato e libertino che sulla soglia della cinquantina scopre di avere una malattia terminale e di ritrovarsi completamente solo. Louise la sua ex- moglie, l' unica a non averlo mai abbandonato, chiama il loro figlio Sébastien, ormai di adozione londinese, brillante uomo d'affari votato alla tecnologia e al denaro, per convincerlo a tornare a Montreal per passare gli ultimi giorni assieme a suo padre. Da questo momento la vita cambierà...Sébastien darà una scossa a tutto il sistema ospedaliero per aggevolare gli ultimi giorni di vita di Remy, riuscendo a raccogliere intorno a lui una combriccola fatta di amici di sempre, amanti, studenti e tossicodipendenti.

domenica 16 dicembre 2007

Mio fratello è figlio unico

Film dai caratteri politici e dall'alto contenuto ideologico. Narra le vicende di due fratelli diversi sin dalla nascita per carattere e ideologia politica che si troveranno ad affrontare le problematiche offerte dall'italia anni 60. Il film, come tradizione italiana, offre allo spettatore la possibilità di riflettere ma non sulla scelta di una ideologia politica ma sull'importanza di una identità e su come fosse difficile quel periodo della nostra storia. I due fratelli si incotreranno e poi scontreranno con il susseguirsi degli avvenimenti fino ad incontrarsi definitivamente nel momento più difficile. Come sappiamo il cinema italiano non è ricco e la fotografia di questo film lo dimostra, ma il talento del regista e dei due attori permette al film di mantere intatto il suo fascino fino alla sua ultima seguenza.Una nota positiva di questo film è sivuramente la colonna sonora tipicamente anni 60. un pò di trama...Negli anni '60 a Latina la vita non era facile. Le famiglie dovevano far crescere i figli con quello che avevano, dando loro una buona educazione. Accio è il più giovane di tre fratelli, e la sua vita si svolge fra ideali ora vivi e poi dimenticati. Lottando con il fratello con il quale condivide gioia e miseria.
Uno sguardo, un primo piano. Il movimento degli occhi, ora persi, ora accesi per reagire a una situazione che in quel momento è la più importante

A million dollar baby (2004)


Un film di Clint Eastwood. Con Clint Eastwood , Hilary Swank, Morgan Freeman, Mike Colter, Lucia Rijker, Brian F. O'Byrne, Anthony Mackie, Margo Martindale, Riki Lindhome, Michael Peña, Benito Martinez, Bruce MacVittie, David Powledge. Genere Drammatico, colore 137 minuti. - Produzione USA 2004.


La ragazza da un milione di dollari è un opera sublime del regista controcorrente Clint Eastwood, che con abile furbizia riesce a produrre un film che sembra essere la solita storia sulla boxe ma poi spiazza il pubblico facendolo incollare alla sedia, intraprendendo la tortuosa strada dell'eutanasia. Uno dei punti forti del film è la straordinaria combinazione dei tre personaggi, interpretati da Clint Eastwood, Hilary Swank e Morgan Freeman che fondono mirabilmente i loro stili di recitazione commuovendoci senza mai colpi bassi e lasciando trasparire l'anima e le profonde angosce dei personaggi. Il film è di quelli che commuovono e lasciano un segno profondo tormentando lo spettatore, anche dopo lo stesso film, di cosa voglia dire "morire lentamente" e se l'autanasia sia o meno un gesto di straordinaria generosità. Una curiosità che può piacere a voi maniaci, è che la Swank ha dovuto mettere 7 km di massa muscolare comportando sveglie mattutine per pasti calorici e allenamenti massacranti, ma tutto ciò ha permesso alla brava attrice di ricevere l'oscar per questa interpretazione. La trama......Million Dollar Baby", un titolo che poteva suscitare qualche timore, è una delle prove più convincenti di questo californiano pacato e lungimirante. Ispirato ai racconti dello scomparso F.X.Toole, il film mostra la trentenne Maggie Fitzgerald (Hilary Swank) irrompere nella vita dell'anziano manager di pugilato Frankie Dunn (Clint Eastwood), un uomo senza illusioni, ma privo di rancori. L'energia vitale della donna riesce a contagiare il riluttante Frankie, visto che la giovane vuole ad ogni costo diventare campionessa di pugilato. Non più tanto giovane per quello sport violento, Maggie ha una spinta interiore capace di travolgere ogni resistenza. Frankie vede in lei, pur senza ammetterlo, la figlia che non vede ormai da troppi anni. Inizia così il loro sodalizio, che comprende la totale dedizione della donna per quell'uomo che sembra essere l'ultimo legame tra lei ed il resto dell'umanità. Anche il vecchio ex-pugile Scrap (Morgan Freeman), che è diviso tra amicizia e risentimento per Frankie, si unisce al progetto di trasformare la ragazza in un pugile di qualità, in un lasso di tempo proibitivo.

Il codice Davinci (2006)

Stiamo parlando forse di una delle storie meglio organizzate all'interno del panorama cinematografico mondiale. Non importa se il film venga trovato brutto o bello, la cosa che accomunerà tutti gli spettatori sarà un profondo senso d' incertezza e di ammirazione nei confronti di Dam Brown. Il vero problema del film è proprio il libro e il suo devastante successo, infatti l'incredibile qualità narrativa e la grande quantità di informazioni non riproducibile dal film, lo rendono vuoto e con qualche lacuna. Ron Howard è un regista che ci ha offerto film interessanti come "A Beautiful mind" e "Cinderella Man", ma oggi si presenta nei panni di un narratore di cinema di genere che ritma la sua caccia al tesoro peccando di aver trascurato informazioni, che se pur fasulle o non importantissime, creano nel libro un profondo senso di inquietudine catturando l'interesse dello spetattore. Il film ai critici non è piaciuto, io lo trovato interessante e diretto molto bene. Un plauso alla colonna sonora che è una costante e piacevole accompagnatrice del film. Trama......Il cadavere del curatore del Louvre viene trovato ricoperto di strani segni e nella posizione dell'uomo di Vitruvio di Leonardo Da Vinci. Delle scritte sul suo corpo coinvolgono Robert Langdon, un esperto di simbologia che insieme alla nipote del morto inizierà una ricerca che potrebbe portare a uno sconvolgimento della fede cristiana.

Sturdast

Un film di Matthew Vaughn. Con Claire Danes, Charlie Cox, Sienna Miller, Ricky Gervais, Jason Flemyng, Rupert Everett, Peter O'Toole, Michelle Pfeiffer, Robert De Niro. Genere Avventura, colore 130 minuti. - Produzione Gran Bretagna, USA 2007. - Distribuzione Universal Pictures

Dolcissima storia d'amore con sullo sfondo un mondo fanastico fatto da streghe cattive, navi volanti con capitani gay e fantasmi di principi che commentano, come al cinema, l'andamento della corsa alla corona. Il film nella sua prima parte risulta difficile da digerire anche per gli appassionati del genere fantasy, presentando situazioni improbabili come persone al posto delle stelle. La situazione va migliorando con il tempo diventando sempre più appassionante e struggente. Importanti sono le partecipazione della Pfeiffer e di De Niro, la prima come strega cattiva alla ricerca dell'eterna bellezza e il secondo come simpatico capitano pronto a dare una mano. Grazie alla perfezione delle immagini, alla tecnologia sbalorditiva impiegata per gli effetti speciali e all'efficacia della recitazione, sturdast è una piacevole produzione diretta da Matthew Vaughn ma tratto dal romanzo illustrato di Neil Gaiman e Charles Vess, pubblicato per la prima volta nel 1998. La storia narra.....Da qualche parte nell'Inghilterra vittoriana c'è un muro di mattoni che separa il villaggio reale di Wall da Stormhold, una città fantastica governata da un re malvagio e abitata da streghe e creature magiche. Al di qua del muro vive Tristan, un giovane garzone che sogna l'avventura e il grande amore. Figlio di una principessa del regno di Stormhold e di un inglese, il ragazzo decide di attraversare il muro per donare una stella alla ritrosa Victoria. La stella, Yvaine, è una fanciulla luminosa precipitata dal cielo alla morte del sovrano. Il suo cuore immacolato è bramato da Lamia, una strega crudele che vorrebbe strapparlo e divorarlo per riconquistare la giovinezza. Sul petto di Yvaine batte il rubino che permetterebbe ai sette principi, rivali e litigiosi, di regnare su Stormhold. Braccata dai desideri dei malvagi, spetterà a Tristan proteggere lo splendore di Yvaine.

venerdì 14 dicembre 2007

Casablanca

S'incontrano nel principale porto del Marocco nel 1941 poliziotti francesi, spie naziste, fuoriusciti antifascisti, avventurieri di rango, piccoli sciacalli। L'americano Rick Blaine, proprietario di un bar, aiuta Ilsa, la donna che amava (e ama ancora) e suo marito, perseguitato politico, a lasciare in aereo la città. Film mitico sul quale il tempo sembra non avere presa, oggetto di culto per le giovani generazioni di mezzo mondo, amalgama perfetto di toni, generi, archetipi e stereotipi dell'immaginario collettivo, memorabile galleria di personaggi grandi e piccoli. È la più sottile opera di propaganda antinazista realizzata durante la guerra e la più decisiva eccezione alla teoria del cinema d'autore. Ebbe 3 Oscar (film, regia, sceneggiatura). Il film è particolarmente indicato per i romantici e i nostalgici dei film in bianco e nero, essendo questo il simbolo delle produzioni che trattano dell'amore infelice.

Hooligans

Distaccandosi per stile cine-genico dal nostro pur valido Ultrà, il titolo affronta in modo patinato ma onesto il ben noto turbine di violenza ai margini degli stadi, contestualizzando la spirale di rabbia non solo come solito sfogo a frustrazioni quotidiane, bensì come catalizzatore capace di mascherare il vuoto esistenziale in senso più ampio: si delinea così a tinte forti e in modo netto il fenomeno come un enorme Fight Club a cielo aperto, dove la componente violenta arriva ad essere completamente slegata da quella sportiva, ridotta a trascurabile pretesto. A fronte di un messaggio trasparente, stagliato su risvolti drammatici grazie al forte effetto contrasto, uno script che amalgamandosi con un discreto stile registico funziona tutto sommato anche a livello di story-telling. Il film si lascia guardare per la curiosità di saperci qualcosa di più dei troppo spesso citati Hooligans e per la qualità dello stesso che si permette anche il lusso della morale finale. Trama.........Un aspirante giornalista americano di nome Matt, espulso ingiustamente da Harvard, decide di voltare pagina raggiungendo la sorella a Londra. Appena sbarcato nel vecchio continente, Matt si imbatterà nel proprio cugino acquisito, fratello del cognato, leader della frangia più violenta degli ultrà del West Ham United, football club londinese. Il giovane si ritroverà così catapultato in una guerra tra fazioni, vero e proprio motivo di vita per gli hooligans; accolto nella "famiglia", ne sposerà la filosofia e non tarderà a rivestire un ruolo di rilievo tra i ranghi del gruppo.

Fight Club (1999)

Un film di David Fincher. Con Brad Pitt, Helena Bonham Carter, Edward Norton, Meat Loaf, Zach Greiner, Jared Leto, Ezra Buzzington. Genere Drammatico, colore 139 minuti. - Produzione USA 1999.


Picchiarsi per stare meglio: questo l'assunto del film. Dopo il successo, in parte inaspettato, di Seven, Fincher ripercorre e perfeziona la violenza. Pitt è semplicemente il diavolo: forte, astuto, bello e violento. Norton docile uomo maniacale ed inquadrato in una vita steriotipata che non può far altro che rimanerne sedotto. La perfetta combinazione di attori e di un copione sempre aggressivo e disprezzante degli steriotipi moderni ci inganna sulla vera realtà dei personaggi lasciando perplesso il povero spettatore. Una dritta....quando il personaggio di Pitt, Tyler Durder dice di essere un montatore di pellicole al cinema e di avere il vizietto di inserire immagini porno nelle pellicole, fate attenzione con la sua immagine ha tappezzato tutto il film e ha ingannato ancora una volta anche voi.

Matrix

I fratelli Wachowski al loro secondo lungometraggio (dopo Bound, Torbido inganno) fanno centro al box office (solo nelle prime due settimane di programmazione 73 milioni di dollari negli Usa) e dividono il pubblico in due fasce nettamente distinte, I fanatici e gli ammiratori. Il film è tutt'oggi un dei principali elementi di spunto del genere ma questo non fa altro che osannare il mito di matrix che ormai si è innalzato a simbolo del genere fantascientifico, alla pari con Blude ranner e incontri ravvicinati del terzo tipo. La qualità di questo film è assoluta con una costante e coinvolgente succesione di effetti speciali che danno veridicità alla produzione. Il film ci insegna che la realtà che noi conosciamo è solo frutto di una serie di stimoli prodotti dal nostro cervello, anche se questa considerazione vi sarà chiara a film inoltrato , sarete però fin da subito consci che state osservando uno dei migliori film di sempre. Trama......Un mondo che sembra reale ed è invece solo un paravento per nascondere la realtà vera. Seguendo un tatuaggio sulla spalla di una ragazza l'hacker Neo scopre che la cosiddetta 'realtà' è solo un impulso elettrico fornito al cervello degli umani da un'intelligenza artificiale. La Terra era sopravvissuta alla catastrofe ma l'umanità ha avuto bisogno delle macchine per sopravvivere. E queste hanno vinto. Ma le macchine necessitano degli uomini e della loro energia. L'illusione in cui li fanno vivere è finalizzata a 'coltivarli' meglio. Nessuno è a conoscenza del tempo che è passato da quando il neurosimulatore ha assegnato una data fittizia al tempo. Solo Neo, con l'aiuto del pirata informatico Morpheus e della bella Trinity, può tentare di scoprire la verità.

La ricerca della felicità

Film che sanziona l'esordio alla regia di produzione Hollywood di Gabriele Muccino, con una meritatissima canditatura all'oscar. Il film ha come filo conduttore la ricerca sofferta e disperata del sogno americano in perfetto stile con i film della prima metà del secolo scorso. la storia sembra fantastica e invece non lo è assolutamente vera, tratta dal libro diventato bestseller dell'autentico Chris Gardner, un poveraccio che è riuscito a diventare agente di borsa e poi immensamente ricco. Il film vi darà un costante senso di angoscia che aumenterà col passare del tempo per la toccante interpretazione di Will Smith, disperatamente alla ricerca di un modo per sbarcare il lunario e non rovinare completamente l'infanzia del figlio interpretato dal vero figlio dell'attore. Trama..........Chris Gardner è un brillante venditore senza fortuna nella San Francisco degli anni '80. Padre affettuoso di Christopher, un vivace bambino di cinque anni, e marito di una scontrosa compagna, Chris fatica a sbarcare il lunario. La moglie, incapace di reggere la crisi, abbandona marito e figlio per cercare fortuna a New York. Rimasto solo Chris cerca tenacemente e ottiene un posto da stagista non retribuito presso una società di consulenza finanziaria. Senza stipendio, sfrattato dall'appartamento e poi dalla stanza di un infimo motel, Chris e il suo bambino cercheranno di sopravvivere dormendo nei ricoveri per i senza tetto o nei bagni pubblici della metropolitana. Indossando sempre il suo abito migliore e l'orgoglio di chi non vuole mollare, Chris troverà una porzione di felicità.

Slevin patto criminale

Il regista Paul McGuigan costruisce un godibile, incalzante gangster-movie dai toni ironici e giocosi, nel quale non mancano situazioni surreali, furbi ammiccamenti cinefili, personaggi contraddittori tipici dello stile tarantiniano cui il regista fa chiaramente riferimento (su tutti il duro dal cuore tenero Bruce Willis, qui come in Pulp Finction alle prese con un orologio lasciato in eredità). Una delle grandi qualità di questa produzione è sicuramente la fotografia, infattidimenticativi di rilassanti sfondi in tinta una, ma solo importanti giochi di colori e figure geometriche che danno un tono vintage, perfettamente radicato nel copione. Il copione è di ottima fattura, la regia ancor di più, la combinazione di questi fattori rendendno scorrevole e ricco di humor il film, ma il vero punto forte rimane il finale che vi sorprenderà lasciandovi di stucco. Sorprendente è l'interpretazione Lucy Liu, un adorabile vicina di casa, con una contagiosa simpatia e dote da investigatrice darà un tocco di rosa a un cast fatto da veri assi della cinematrografia Hollywoodiana. Trama......no sprovveduto e sfortunato ragazzo di nome Slevin (alla lettera “cane rabbioso”), imperturbabile perché affetto da atarassia, dopo aver perso in un colpo solo il lavoro, la fidanzata e il portafoglio, si trasferisce a casa del suo amico Nick. In assenza del ragazzo, Slevin si ritrova coinvolto in un pericoloso scambio d'identità che lo costringerà per l’occasione a trasformarsi in uno spietato killer.
Durante il compimento dell’operazione il ragazzo si rivelerà però meno ingenuo del previsto, tenendo alto il significato del suo nome.

L'imbroglio-The Hoax


Ispirato a una storia realmente accaduta, il regista svedese Lasse Hallstrom (Chocolat) dirige un ritmo serrato capace di mescolare toni drammatici e suspance a quelli della commedia brillante. La nota negativa è la costante variazione all'interno della trama della qualità del copione che a volte si rende banale e grottesco. Il film nel complesso risulta appassionante, dove un ispirato Richard Gere e un grande Alfred Molina sono una perfetta coppia di mattatori che ri ruba continuamente la scena.Trama......A un anno dall'uscita di Fake!, biografia su Elmyr de Hory, lo scrittore Clifford Irving (Richard Gere) tenta di pubblicare un nuovo libro e si rivolge alla McGraw-Hill. Proprio quando l'affare sembra concluso la celebre casa editrice si tira indietro, ma nel frattempo Clifford si è indebitato fino al collo. Pur di ottenere un incontro con Andrea Tate (Hope Davis), una delle responsabili della società, lo scrittore le fa credere di avere per le mani il più grande best seller della storia - "il libro che venderà più copie della bibbia" - ovvero l'autobiografia del magnate dell'industria aeronautica (e del cinema) Howard Hughes, che da anni si è ritirato dalla vita sociale; il miliardario non si mostra pubblicamente, e comunica solo attraverso lettere o per mezzo dei suoi fedeli collaboratori. Con l'aiuto dell'amico e scrittore Richard Suskind (Alfred Molina), e della moglie Edith (Marcia Gay Harden), Clifford inscena "l'imbroglio" perfetto, tanto da finire per cascarci anche lui.

Nel nome del padre

A beautiful mind


Regia dell'ormai irrangiungibile Ron Howard, che smessi fortunatamente i panni di attore (se non lo sapete è il rosso Richie del telefilm Happy Days), ormai veste con indiscutibile talento e successo quelli del regista, regalandoci momenti indimenticabili con "Il Codice da Vinci", "Apollo 13" e lo stesso "a beautiful mind". Il film come l'uragano katrina devasta il povero spettatore, trasportandolo costantemente nel dubbio, tra realtà o immaginazione che assale il protagonista J. Nash. A beautiful mind si basa su una storia vera, infatti è veramente esistito questo luminare che pur avendo tanto chiari i concetti matematici più incredibili, a stento riusciva a riconoscere il vero dal falso, ma nonostante ciò con l'aiuto della sua dolce moglie riesce a completare la sua vita con la vincita del Nobel e, soprattutto, raggiungendo un compromesso con la propria mente. Superlativa è l'interpretazione di Russel Crowe che dopo eser riuscito a dare un anima al sanguinario legionario in "Il Gladiatore" , sfodera una seconda interpretazione da Oscar che garantisce al film veridicità e l'entrata nell'Olimpo dei film.

Il più bel gioco della mia vita

Lo sport è da sempre una delle più grandi armi per abbattere le differenze di cultura, di razza ma soprattutto di ceto sociale. Sarà propio il ceto sociale e soprattutto la sua inutilità su un qualsiasi campo, a dare vita ed interesse ad un bellissimo film, ambiantato nei primi del novecento, e realizzato con uno stile vintage dal regista Bill Paxton. La fotografia meravigliosa di Shane Hurlbut ricostruiscono l’epoca con toni caldi e seppiati, mentre il montaggio e la tecnica filmica ci trasportano ai giorni nostri, creando così una visione attuale di un passato che potrebbe essere tranquillamente un presente. Questa vera storia del golfista Quimet è interpretata in maniera toccante e simpatica dal bravo Shia Lebouf che ormai si appresta a mio avviso ad essere il nuovo Tom Hanks. Mettendo in preventivo che buoni sentimenti e un lieto fine sia ovvio in un film come questo, siamo comunque davanti a una pellicola che esalta ed appassiona chi crede veramente nello sport e nella possibilità che esso offre. Trama...Nel 1913, Francis Ouimet, giovane proveniente da una famiglia di lavoratori, si trova ad affrontare nello U.S. Open di Golf, il grande campione britannico Harry Vardon. Francis sarà protagonista di una delle più grandi imprese che lo sport statunitense possa ricordare.

Glory road

Ispirandosi a una storia vera, l'esordiente James Gartner offre a Josh Lucas il volto del leggendario allenatore americano e costruisce un godibile e movimentato film che piacerà agli appassionati della pallacanestro e degli anni Sessanta che certa di raccontare le difficloltà di essere "nero" in una socità razzista. Grazie ad una colonna sonora fatta di celebri pezzi d'epoca, come per esempio "Twist and shout" degli Isley Brothers il film non perde mai di ritmo. Prodotto da Jerry Bruckheimer, il film è lontano dall'intensità del cinema morale e indipendente dello Spike Lee di He got game, anch'esso ambientato sul campo da pallacanestro, ma è comunque capace di tratteggiare un ritratto corale coerente e ricco di sfumature, grazie anche a una ricca galleria di personaggi secondari. Il film vi farà appassionare e tifare permettendovi di passare un pò di tempo in compagnia di buoni sentimenti e di tanta carica agonistica. trama...el 1965 l'allenatore Don Haskins, affidandosi esclusivamente all'abilità degli atleti e senza tener conto dei fermenti politici e razziali in atto, mette insieme un team composto esclusivamente da giocatori afroamericani. Grazie al suo coraggio, la misconosciuta squadra di basket della Texas Western University riuscirà a vincere il campionato NCAA del 1966.

giovedì 13 dicembre 2007

La cena per farli conoscere

Appassione commedia dal retrogusto amaro, tipico delle opere del regista Avati. Il film sfutta attori e presunti tali, per dar vita ai molteplici personaggi a cui il la storia si affida. Avati è un regista che riesce a scindere le opinioni del pubblico, distinguendolo tra quelli che lo amano e che lo odiano, ma in questa opera riesce a prendere un maggior numero di consesi narrando con dolcezza le vicende di una famiglia "aperta" che si unisce e si piace nel tentativo di sistemare il padre con una ragazza ancora affascinata dall'uomo nonostante la sua carriera di attore, sia ormai al tracollo per un sfiguarazione dovuta ad un intervento di chirurgia. La forte presenza femminile mette in risalto il mattatore di turno Diego Abbattantuono che perfortuna lascia le commedie demenziali, acquistando credibilità con un personaggio sornione ma con una smorfia che lo rende simpatico e piacevole. Sandro Lanza è un attore al crepuscolo, che ha lavorato con Corbucci sognando di recitare per Germi. Volitivo e inconcludente negli affetti, Sandro ha tre figlie da donne diverse, abbandonate per fare il cinema. In seguito a un intervento sbagliato di chirurgia estetica viene scaricato da una giovane starlette e dalla serie Tv di cui è protagonista. Disperato tenta il suicidio. Al suo capezzale accorrono le figlie: Ines, giornalista a Parigi, Clara, pediatra spagnola e Betty, moglie infelice a Roma. Nel tentativo balzano di liberarsi di lui, alla vigilia di Natale, organizzano una cena a casa di Betty. L'ospite d'onore è Alma Kero, una donna colta e affascinante, cultrice appassionata dell'attore.