lunedì 29 giugno 2009

La classe - entre les murs


François è un professore di francese in una scuola media della periferia parigina. Nonostante abbia a che fare coi ragazzi "difficili" delle banlieues, François cerca in ogni modo di istruirli, di abituarli al dialogo e al confronto, di farli crescere e maturare, aiutandoli a tirar fuori il meglio di loro stessi, senza darsi mai per vinto anche di fronte ai casi disperati. I fallimenti e le cocenti delusioni, però, saranno ben più dei successi ottenuti. Non aspettatevi qualcosa di simile a "L'attimo fuggente" o a "La scuola", tuttavia non disperate: all'ottimo regista Laurent Cantet("Risorse umane", "Verso il Sud") basta veramente poco per costruire un'opera di rara bellezza ma di amplissimo respiro. In primis il libro omonimo a cui si è ispirato(e di cui consiglio caldamente la lettura!), dal quale prende vita un film in forma di documentario, ironico e divertente(alcune battute sconquassano le budella), a tratti anche triste e malinconico, sui problemi dell'istruzione più che su quelli dell'integrazione, sui valori dell'insegnamento, e degli insegnanti che lottano per trasmetterli, così surreale da apparire tremendamente reale(i discorsi nella sala professori sono il trionfo dell'assurdo), ma nel contempo talmente attuale che quasi si stenta a credere ai propri occhi(e alle orecchie: il turpiloquio dei ragazzi è di casa anche da noi...). A questo si aggiunga la scelta stilistica di ambientare il tutto in appena tre ambienti chiave, all'apparenza piccoli e chiusi, in realtà variegati e multisfaccettati microcosmi, e di filmare con l'ausilio di due telecamere- due- il trascorrere di un intero anno scolastico visto attraverso gli occhi di chi si trova da ciascuno dei due lati della "barricata"(la cattedra), sfruttando la luce naturale e abusando(in senso buono) dei primi piani, mai così incisivi e comunicativi delle molteplici sensazioni dell'animo. Un cast che definire straordinario appare riduttivo, tanto è convincente e perfetto sotto ogni punto di vista, da ammirare ancor più perchè composto interamente da esordienti: dai ragazzi(e specialmente le ragazze: gentil sesso rulez!), ben caratterizzati e definiti nelle loro personalità e non ridotti a semplici macchiette stereotipate(vero Moccia?), per finire al fantastico e bravissimo(a dir poco) François Bégaudeau, pragmatico sognatore, un moderno Don Chisciotte idealista e trascinatore, combattente sconfitto ma mai arrendevole. Certo, la pellicola sarà lenta nello scorrere e a tratti un po' monotona, ma i risultati sono stati a dir poco mirabolanti: Palma d'oro a Cannes come Miglior Film, e Oscar nomination come Miglior Film Straniero.Se il buongiorno si vede dal mattino...Da vedere e far vedere, cinema allo stato puro che diventa lezione di vita.
Michele Pieloni

Prova a volare.


Tragicommedia italiana, sicuramente distante dalle infiocchettate storie narrate oltre oceano. Una ragazza del profondo sud che scappa da quello che non reputa giusto per se, che gli viene imposto dai genitori, ma la sua forza d'animo la porterà a fare le scelte giuste. La storia gode dell unione delle problematiche dei due interpreti che si trovano, consapevolmente ed inconsapevolmente, a scappare per poter avere la forza d' iniziare una vita più simile a loro e non una che gli veniva ritagliata su misura. Scamarcio e Alessandra Mastronardi ci daranno la possibilità di vivere una storia che forse a molti è capitata , con le dovute proporzioni, o che forse avremmo volute vivere. Riflessivo

venerdì 26 giugno 2009

Identità Sospette


Pellicola avvincente con ottimi attori..tra cui spicca jim caviezel ( the passion ). Cinque uomini si risvegliano in un magazzino blindato dopo esser stati storditi da un gas, sullo sfondo un rapimento e la perdita di memoria. Ora chi è il rapitore e chi il rapito? Sospetti paure ed adrenalina per un thriller acuto e intrigante. Da vedere.