mercoledì 23 gennaio 2008

Serenity (2005)

Il capitano Malcolm Reynolds e la sua piccola squadra di mercenari attraversa la galassia con la nave spaziale Serenity in cerca di ogni tipo di ingaggio purché sia ben pagato. Fino a quel momento tutto è sempre filato liscio, ma quando a bordo salgono il giovane dottor Simon Tam e sua sorella River, una ragazza telepatica venuta a conoscenza di alcun segreti che nessuno avrebbe dovuto scoprire, l'equipaggio della Serenity deve iniziare una dura battaglia per la sopravvivenza.
Tratto dalla serie televisiva Firefly, Serenity , è una fresca boccata d'ossigeno in un ambiente che, col passare degli anni, diventa sempre più soffocante e dall'atmosfera pesante.
Il punto di forza del film è il suo essere "easy": nessuna complicazione a livello narrativo, nessuna esigenza di conoscere episodi passati o precedenti, nessun virtuosismo registico fine a sé stesso, nessun architetto, oracolo, salto iper-spazio temporale ( ogni riferimento a matrix reloaded o revolution è puramente casuale). Il linguaggio è da fil daltri tempi ma storia sfrutta elementi essenziali come un gruppo ben assortito di buoni, un cattivo che li insegue, una missione da compiere e un mistero finale che, svelato, dà valore aggiunto "contenutistico" ad un film che, per piacere ed affascinare, non ne avrebbe nemmeno bisogno.
L'unico difetto tangibile di Serenity è la quasi totale mancanza di "scene madri" ( tipo la battaglia nella terra di mezzo nel Signore degli anelli in Le due torri) e di battaglie ad alto tasso di spettacolarità, difetto legato allo scarso budget. Paradossalmente però, proprio la mancanza di questo tipo di scene, sulle quali poggia oramai il 100% della produzione "spettacolare" americana, ha permesso una maggiore attenzione ai personaggi, alla storia e ad elementi di contorno




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