mercoledì 23 gennaio 2008

L'invasione degli ultracorpi (1956)

Strani invasori dello spazio atterrano sotto forma di baccelli in una tranquilla cittadina e a poco a poco occupano i corpi dei suoi abitanti, alterandoli. Un piccolo grande film di fantascienza degli anni '50. È la scrittura asciutta, concreta, essenziale di D. Siegel che lo trasforma in una parabola di inquietante suggestione, così sottile nella sua ambiguità che fu interpretato come una parabola sia anticomunista sia antimaccartista. La prima parte sembra dar ragione ai primi, il finale ai secondi. La sceneggiatura (con i dialoghi non accreditati del 30enne San Pekinpah, che nel film fa un'apparizione) di Daniel Mainwaring è tratta da un romanzo (1954) di Jack Finney. È, in fondo, un film dell'orrore quotidiano. senza effetti speciali. Rifatto nel 1978 con Terrore dallo spazio profondo di Philip Kaufman e nel 1994 con Ultracorpi-L'invasione continua di A. Ferrara.


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