Ridley Scott ci colpisce ancora una volta. Con l'azione ci sa fare(vedi Alien) ma con la storia un pò meno. Il Gladiatore non rispecchia ciò che è realmente avvenuto sotto Marco Aurelio e Commodo ma interpreta romanzando la storia romana. Scott se ne infischia della realtà e se questi sono i risultati come dargli torto. Russel Crowe spadroneggia per tutta la durata del film accompagnato da un abilissimo J. Phoenix che ci regala un personaggio fantastico in tutte le sue sfaccettature. Tornando a Crowe, egli è abile sia nei panni del generale che nei panni dello schiavo prima e del gladiatore poi. Lo scopo è quello di riportare la repubblica a Roma (pura utopia come la storia romana ci racconta) e di eliminare un delirante Commodo impossessatosi di Roma dopo il parricidio di Marco Aurelio. I molti errori storici (alcuni abbastanza goffi e ridicoli) non cambiano la sostanza dei fatti: Scott ha realizzato un film che rimarrà nella storia del cinema e nelle memorie di chi lo ha visto e chi lo ha apprezzato veramente! Un film da vedere e rivedere soprattutto per un Russel Crowe assolutamente divino in un ruolo quello dell'eroe che appare facile da fare per un attore,a cui però Crowe ha dato nuova solfa consegnando agli annali un interpretazione esemplare e un film fantastico un autentico capolavoro di regia e recitazione.
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