La maschera più eclettica di Hollywood. Spirito da teenager, grande simpatia, mente di pellicole non epiche, ma che sanno coniugare il tradizionale "cinema classico hollywoodiano" con le più sofisticate tecnologie. Serio, riflessivo ma, anche impulsivo, ribelle e sempre impegnato in una lotta dove, a essere sfoderate come armi, sono i temi a lui più cari: conflitti familiari, etnici, classisti che poi vengono reintrodotti nei conflitti del cuore. Ang
E questi eroi proprio prima del THE END, si mostrano alieni a se stessi, conservando estraneità verso il dolore altrui e fornendo – allo stesso tempo – un'acuta analisi delle nevrosi e delle falsità di un paese (l'America che lo ha adottato) che si arranca sul muro di un apparente e opulente sogno americano, preoccupato di conservare esteriormente, e in modo ipocrita, suoni e simboli di una civiltà ereditata e subita, anche quando sono immischiati nel dolore, nell'amore, nella povertà, nella ricchezza, nelle caste e nelle classi sociali. Un altro pregio di Ang Lee è che ogni pellicola è comunque e sempre occasione piacevole di spettacolo, anche perché grazie al suo smodato garbo, là dove anche vige la più ostica fra le durezze narrative, riesce a investire la storia narrata con un leggero guizzo ironico, con i sentimenti e i loro contrasti, ma anche con la rottura di tabù di genere che vengono definitamene smontanti nella loro stessa mitologia.
Nato a Taiwan, figlio di un direttore scolastico, frequenta la Tainan First Senior High School fino al 1971 (anno del suo diploma), poi successivamente si iscrive alla National Taiwan University, trasferendosi all'University of Illinois a Urbana-Champaign nel 1979, per seguire i suoi studi cinematografici. La data della fine ufficiale dei suoi studi è invece quella del 1982, quando conclude il suo percorso di istruzione alla New York University, dove apprende tecniche di produzione cinematografica e comincia a muovere i primi passi nel mondo della settima arte, lavorando infatti come assistente regista di Spike Lee nella pellicola del 1983 Joe's Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads. Ma dopo questa esperienza i due Lee si separano, non lavoreranno mai più insieme. Ma sempre nel 1983, Ang che si sposa con Jane Lee, che gli darà ben due figli: Haan Lee e l'attore Mason Lee, entrambi nati in Illinois.
Lavorano con lo sceneggiatore James Schamus, scrive e dirige quella che è la sua opera prima: la commedia drammatica Tui shou (1992) di discreto successo, seguita a ruota dalla pellicola vincitrice dell'Orso d'Oro a Berlino Il banchetto di nozze (1993), candidata agli Oscar e ai Golden Globe come miglior
Hollywood, ricevute queste conferme, lo inserisce di diritto nella sua schiera di autori: nel 1997, firma la trasposizione dal romanzo di Rick Moody Tempesta di ghiacciocon Sigourney Weaver e Kevin Kline, ma non tutti guarderanno di buon occhio il suo voler spiegare l'America agli americani, così Lee corre ai ripari e firma quello che è il suo maggior e più grande successo La tigre e il dragone (2000) con Chang Chen, Zhang Ziyi e Michelle Yeoh. Vincitrice di un Oscar e di un BAFTA come miglior film straniero (ottiene lui stesso una nomination come miglior regista), questa avventura cappa e spada… e arti marziali… affonda le sue radici nell'immaginario infantile del regista, rivalutando e rinvigorendo quell'originalità che lo aveva contraddistinto fin dagli esordi, con una particolare attenzione per il mondo femminile.
Sorprendentemente, passa alla regia di Hulk (2002), con Nick Nolte, tratto dalla serie di fumetti di Stan Lee e Jack Kirby nel 1962. La critica e il pubblico si dividono, qualcuno storce il naso, qualcun altro applaude ma, quando gli offrono la direzione di Terminator 3 – Le macchine ribelli (2003), Ang Lee ha come risposta un secco no, infatti è già impegnato nella trasposizione cinematografica di un racconto del
martedì 8 gennaio 2008
ang lee
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