È il più importante regista afroamericano in attività. Figlio del bassista jazz Bifi Lee (spesso autore delle musiche nei suoi film) e di Jacqueline, insegnante di arte (morta prematuramente nel 1977, è lei che gli ha dato il soprannome di “Spike”), ha una sorella, Joie, e
due fratelli
, David e Cinqué, tutti e tre impegnati in campo cinematografico e spesso nel cast dei film da lui diretti. Cresce a Brooklyn, ma si diploma in Comunicazioni di massa al Morehouse College di Atlanta, una scuola per soli ragazzi frequentata esclusivamente da afroamericani. Successivamente frequenta la New York University Film School, dove studia con Martin Scorsese; il suo cortometraggio per la tesi,
Joe's Bed-Stay Barbershop: We Cut Heads (1983) ottiene numerosi riconoscimenti e gli permette di fondare una propria casa di produzione indipendente, la Forty Acres and a Mule Filmworks. Nel 1986 gira il suo primo lungometraggio,
Lola Darling, storia di una ragazza dalla vita sentimentale turbolenta e divisa tra tre amanti (uno è lo stesso regista). Lee dimostra subito uno straordinario talento visivo, unito a un forte orgoglio per la propria identità afroamericana e a una propensione per soggetti provocatori. Dopo il musical
Aule turbolente (1988), si impone come uno dei migliori giovani registi statunitensi con lo straordinario
Fa' la cosa giusta (1989): il film mostra l'esplosione di una serie di conflitti razziali in una calda giornata estiva a Brooklyn. Il successivo
Mo' Better Blues (1990), interpretato da
Denzel Washington, è un film di grande eleganza formale ma meno riuscito dei precedenti. L'anno seguente filma uno dei suoi film migliori,
Jungle Fever (1991), storia d'amore interrazziale con
Wesley Snipes e
Annabella Sciorra: nel cast anche uno straordinario
Samuel Jackson nel ruolo del fratello schiavo del crack del protagonista. Con
Malcolm X (1992), il regista realizza un ambizioso affresco storico incentrato su una figura fondamentale per la cultura afroamericana. I lavori successivi, pur mantenendosi su buoni livelli qualitativi, sembrano segnare, un progressivo appannamento:
Crooklyn (1994) narra di una famiglia afroamericana raccontata dal punto di vista di una bambina, mentre
Clockers (1995), interpretato da Harvey Keitel, è una drammatica vicenda di droga e spacciatori. Seguono
Girl 6 - Sesso in linea (1996), storia di una ragazza che lavora in una hot line telefonica, e
Bus in viaggio (1996), ambientato nell'ottobre 1995 alla vigilia della «Million Man March» organizzata dal leader fondamentalista Louis Farrakhan. E con
He Got Game che Lee ritrova l'ispirazione delle opere migliori, confermata nel successivo
S.O.S. Summer of Sam - Panico a New York (1999), in cui le vicende di alcuni italoamericani del Bronx si intrecciano alle gesta del serial killer David Berkowitz (il «figlio di Sam») nell'estate del 1977. Dopo
Bamboozled (2000), graffiante satira ambientata nel mondo della
TV
Lee firma il suo capolavoro con
La 25a ora (2002), dolente racconto delle ultime ore di libertà di uno spacciatore (
Edward Norton) prima della prigione, che molti critici hanno letto anche come meditazione sull'America del dopo - 11 settembre. Il suo film successivo è la commedia
Lei mi odia (2004), con
Monica Bellucci.
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