
Liberamente tratto dal romanzo omonimo di Jean-Christophe Grangé, già autore di celebri adattamenti per lo schermo, I fiumi di porpora e L'impero dei lupi, L'eletto non è film per occhi e menti razionali, perché Laura Siprien si spingerà fino e oltre i confini della realtà per riabbracciare il suo bambino. L'esoterismo diffuso nel film si alterna al "maternalismo" della protagonista, interpretata da una Monica Bellucci questa volta credibile. Forse perché parla francese, almeno nella versione originale, o forse perché è mamma e di quell'esperienza il suo corpo porta i segni e tutta la morbidezza.
Alla dolcezza della maternità si affida pure il regista, Guillaume Nicloux, sostituendo la straordinarietà della protagonista del romanzo, che praticava le arti marziali, con la normalità di una madre che agisce spinta unicamente dall'amore. A fare da contrappunto alla bellezza vulnerabile di Laura c'è il personaggio algido e glaciale di Sybille, interpretato da Catherine Deneuve. Una Deneuve inedita, privata com'è del suo antico splendore e "desaturata" come la fotografia che la impressiona. Thriller fantastico che intrattiene poco e annoia tanto, L'eletto è un incubo esoterico da cui vorresti soltanto svegliarti.
By Mymovie
Consigliato NI
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