

129 minuti. Commedie come questa solitamente superano di poco l'ora e mezza. Apatov, che ha scritto anche la sceneggiatura, invece si prende tempo. Perché? Perché vuole trasformare i personaggi in persone. Parte da due universi opposti che sottolinea con forza. Avvalendosi di un'esagerazione che potremmo definire 'landisiana' (pensando ovviamente al Landis di National Lampoon e di Animal House) ci descrive il gruppo di amici caricandoli di tutte le volgarità possibili. Dall'altra parte, a contrasto, propone un nucleo borghese con grandi e piccole ipocrisie, sia nel privato che nel mondo del lavoro. Ben e Alison potrebbero essere così l'ennesima coppia buddy/buddy. Invece sono qualcosa di più: messi di fronte alla presenza di una nascita possibile i due personaggi restano al contempo se stessi pur trasformandosi reciprocamente. Questo permette allo script di continuare a farci sorridere o ridere ma non rinunciando a inserire temi quali la responsabilità, l'aborto, la necessità di una crescita personale, il senso del passare del tempo e della adolescenza che se ne va. Non ci lanceremmo, come alcuni hanno fatto negli States, nell'ormai abusatissimo paragone con Harry ti presento Sally. Quello che è certo è che, finalmente, abbiamo di nuovo di fronte l'esempio di come si possa realizzare una commedia di successo senza chiedere allo spettatore di lasciare i neuroni a casa. Battute originali e divertenti, situazioni descritte con cura, personaggi dotati di intelletto: se ne sentiva la mancanza
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