

Il grande Zhang Yimou conclude così la sua trilogia dedicata ai wuxiapan, ovvero il genere cinematografico “cappa e spada” alla cinese; la trilogia, iniziata nel 2002 con Hero, proseguita nel 2004 con La foresta dei pugnali volanti, termina con questo straordinario affresco corale, una sorta di tableau vivant, in cui infinite masse umane prendono lentamente il sopravvento sulla scena fino a sovrastare magnificamente il grande schermo. il film è luccicante e ricco di colori ed immagini stupefacenti ma è un film orietale e come tale rispetta forme e stili tipici di tale filmografia. Il film mostra nei minimi dettagli la coerenza e l 'eleganza di un popolo ma soprattutto le ingiustizie che in tale societa avvengono.
Realista e insieme onirico, Zhang Yimou ancora una volta, ancora di più, dimostra quanto immenso sia il suo cinema, nella sua immaginifica e poetica essenza.
Consigliato Si
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