sabato 12 gennaio 2008

Camminando sull'acqua

Eytan Fox compone un film davvero particolare; traveste di leggerezza un soggetto che poteva essere affrontato in modo assai pesante, gioca con le aspettative del pubblico, rivelando a poco a poco le vite e il carattere dei suoi personaggi. L’agente del Mossad duro e puro, messo a confronto con Alex, il ragazzo tedesco che si rivela essere gay e molto rispettoso sia d’Israele sia delle sofferenze palestinesi. Entrambi i protagonisti maschili sono messi di fronte ad un passato che non gli appartiene, sul quale però sentono di avere delle responsabilità. Il nipote del nazista e l’agente del Mossad. Un’amicizia complicata, ma possibile. E se è possibile che i due leghino, tutto è possibile nel mondo. Anche che, forse, il conflitto arabo – israeliano un giorno finisca. E tutto è legato ad una vicenda in cui entrambi non credono. Cristo che cammina sulle acque. Uno non cristiano, l’altro ebreo. Davvero una strana coppia. Ma una coppia che può camminare sulle acque, se la loro anima diventa lieve e le loro colpe espiate. Allora sì, quando si è in grado di espiare di fronte al tribunale della coscienza che c’è in ognuno di noi i propri peccati, si può finalmente tenere il mare di Galilea sotto ai propri piedi, finalmente leggeri, finalmente liberi

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