venerdì 14 dicembre 2007

Il più bel gioco della mia vita

Lo sport è da sempre una delle più grandi armi per abbattere le differenze di cultura, di razza ma soprattutto di ceto sociale. Sarà propio il ceto sociale e soprattutto la sua inutilità su un qualsiasi campo, a dare vita ed interesse ad un bellissimo film, ambiantato nei primi del novecento, e realizzato con uno stile vintage dal regista Bill Paxton. La fotografia meravigliosa di Shane Hurlbut ricostruiscono l’epoca con toni caldi e seppiati, mentre il montaggio e la tecnica filmica ci trasportano ai giorni nostri, creando così una visione attuale di un passato che potrebbe essere tranquillamente un presente. Questa vera storia del golfista Quimet è interpretata in maniera toccante e simpatica dal bravo Shia Lebouf che ormai si appresta a mio avviso ad essere il nuovo Tom Hanks. Mettendo in preventivo che buoni sentimenti e un lieto fine sia ovvio in un film come questo, siamo comunque davanti a una pellicola che esalta ed appassiona chi crede veramente nello sport e nella possibilità che esso offre. Trama...Nel 1913, Francis Ouimet, giovane proveniente da una famiglia di lavoratori, si trova ad affrontare nello U.S. Open di Golf, il grande campione britannico Harry Vardon. Francis sarà protagonista di una delle più grandi imprese che lo sport statunitense possa ricordare.

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