
Un film di Dani Levy. Con Helge Schneider, Ulrich Mühe, Sylvester Groth, Adriana Altaras, Stefan Kurt, Ulrich Noethen. Genere Commedia, colore 89 minuti. - Produzione Germania 2007. - Distribuzione Videa - CDE
L'ultima volta che il Führer è stato rappresentato sul grande schermo ha preso le sembianze gelide ma fortemente espressive di Bruno Ganz nel discusso La caduta di Oliver Hirschbiegel. Nel nuovo lavoro di Dani Levy, la figura del noto dittatore tedesco viene osservata attraverso gli occhi malinconici e profondi di un insegnante di recitazione ebreo interpretato da Ulrich Mühe la cui scomparsa prematura fa acquistare alla pellicola un peso decisamente diverso. Siamo nella Germania nazista del 1944. Hitler, ormai stanco e depresso, evita qualsiasi incontro pubblico. Ha bisogno di riacquistare credibilità e prestigio presso l'opinione pubblica afflitta da una guerra ormai persa. Decide, così, di farsi aiutare da un attore ebreo, Adolf Grünbaum, per rinvigorire le sue doti oratorie.
Diciamo come stanno i fatti, e per questo bisogna anlizzare
due cose, di cosa stiamo parlano, quindi il periodo storico più cupo della storia e il film in se per se. Difficile ridere su tali argomenti e su un uomo che crea sgomento a 70 anni dalla sua morte. Il tentativo di certo non è quello di sdrammatizzare ma più che altro di umiliare la figuara orribile del Fuhrer, tentativo assecondabile e apprezzabile perchè a volte con l'umorismo si riescono a dire tante altre cose rispetto al dramma. Il film in se per se è sufficientemente comico, alcune volte drammatico nel suo modo di fare, però di certo dopo averlo visto non vi verrà da pensare/esclamare "mamma mia quanto ho riso" ma forse penserete e rifletterete su certi avvenimenti . Il film trova il picco più alto nella parte finale solo per questa andrebbe guardato. Danger.
Consigliato
Diciamo come stanno i fatti, e per questo bisogna anlizzare
due cose, di cosa stiamo parlano, quindi il periodo storico più cupo della storia e il film in se per se. Difficile ridere su tali argomenti e su un uomo che crea sgomento a 70 anni dalla sua morte. Il tentativo di certo non è quello di sdrammatizzare ma più che altro di umiliare la figuara orribile del Fuhrer, tentativo assecondabile e apprezzabile perchè a volte con l'umorismo si riescono a dire tante altre cose rispetto al dramma. Il film in se per se è sufficientemente comico, alcune volte drammatico nel suo modo di fare, però di certo dopo averlo visto non vi verrà da pensare/esclamare "mamma mia quanto ho riso" ma forse penserete e rifletterete su certi avvenimenti . Il film trova il picco più alto nella parte finale solo per questa andrebbe guardato. Danger.
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