lunedì 14 gennaio 2008

Mare dentro (2004)

Un film di Amenabar in concorso a Venezia 2004.
Premessa fondamentale è che Mar adentro passa su un tema troppo delicato e fragile per essere qui discusso: l'eutanasia, ciò cui Ramón, il protagonista del film, ambisce da 28 lunghi anni, da quel giorno maledetto in cui un tuffo mal calcolato lo ha reso tetraplegico, costretto per sempre dentro quattro mura, su una letto, tagliato fuori della sua stessa vita.
Il ritorno in Spagna di Amenabar è un'opera meravigliosa dall'inizio alla fine, che si pregia di una grande prova d'attore di Javier Bardem, tra i migliori in circolazione oggi. In Mar adentro l'uomo/la storia si racconta da sé, attraverso i profumi, i colori e i suoni della vita che materializza con efficacia sublime. Amenabar scansa verbosità e moralismi sempre abusati dai film che trattano di handicap, e ci regala un gioiello che sa parlare al cuore e alla testa, capace di infondere nuova speranza che il cinema possa tornare a narrare l'uomo con toni epici. È proprio questa la banale, sconcertante, sconvolgente novità di Mar adentro: che il suo protagonista non è un tetraplegico, un "più debole". No, Ramón Samperdo è un uomo. E scusate se è poco.
Mare dentro non delude le aspettative che un titolo così evocativo genera: un film magnifico, che parla di uomini, del loro rapporto con il mondo e la natura, di Dio e della morte, e ne fa uno spettacolo grandioso. Proprio quello che è la vita. Proprio quello che è il cinema.


Consigliato Si

1 commento:

cinemaleo ha detto...

Un film che invita a riflettere, a discutere e solo per questo meriterebbe di essere visto: ma è anche un grande spettacolo caratterizzato da un sapientissimo uso della macchina da presa e da un coro di attori (dal primo all'ultimo) di eccezionale bravura. Che dire poi di Javier Bardem? Raramente ho visto un interprete calarsi così pienamente in un personaggio tanto da confondersi in esso: Bardem non recita Ramon, è Ramon!
p.s.
ti ho linkato