lunedì 11 febbraio 2008

la finestra di fronte (2003)

Un film di Ferzan Ozpetek. Con Giovanna Mezzogiorno, Massimo Girotti, Raoul Bova, Filippo Nigro, Massimo Poggio. Genere Drammatico, colore 100 minuti. - Produzione Italia 2003.

Locandina La finestra di fronte
Gi…dopo di te il rosso non è più rosso, l'azzurro del cielo non è più azzurro, gli alberi non sono più verdi. Dopo di te, devo cercare i colori dentro la nostalgia che ho di noi... i nostri sguardi rubati in mezzo a un mondo di ciechi, che non volevano vedere…
Blu declinato in tutte le sue sfumature: i riflessi di luce nelle pozzanghere in strada, le spirali di fumo di una sigaretta. La notte, perché è di notte che si accende la luce nella casa di fronte, spalancando le persiane sul sogno di una vita diversa che ci strappi alla monotonia quotidiana. Perché è nel piacere di guardare ed essere visti che avvertiamo la certezza di esistere. Perché chi ci guarda, sembra scrutarci in profondità, più di chi condivide con noi il pane quotidiano. Ma la notte nasconde anche i fantasmi di un lontano passato, in cui l’indifferenza dei più ha deciso la sorte di molti, troppi.
Il film racconta la vita di una giovane coppia che con fatica arriva a fine mese, di un anziano e distinto signore che rincorre un fantasma d’amore, dei sogni che possono diventare realtà se troviamo dentro di noi il coraggio di rischiare. La ricerca della felicità, il sogno, la realtà, la serenità che deriva dalla consapevolezza, anche della perdita e del lutto. L’unicità dell’esperienza esistenziale, quel nucleo intimo e personale che nessuno può omologare; la vita interiore che rende ognuno di noi insostituibile e irripetibile: il tutto narrato senza enfasi né forzature. Giovanna Mezzogiorno è dolce, intensa, sensuale, assolutamente credibile nel ruolo di piccola borghese romana che non conosce la volgarità, tanto meno quella del cuore. Raoul Bova, costretto a mimetizzare la propria bellezza, fa da contro canto con la sua solo apparente solidità al virile eppure insicuro marito. Massimo Girotti ci fa omaggio della sua eredità spirituale. La regia non cerca mai il virtuosismo ma sottolinea con eleganza e discrezione gli stati d’animo dei protagonisti. Ottimi i dialoghi e anche la sceneggiatura, che dosa sapientemente i colpi di scena narrativi e sa bene suggerire le diverse possibilità, lasciando lo spettatore in bilico fino alla fine. Eccellente il commento musicale. Un film curato nel minimo dettaglio e anche visibilmente amato e partecipato.


Consigliato assolutamente si

Nessun commento: