lunedì 17 dicembre 2007

Le invasioni barbariche

Premiato al festival di Cannes, sferzante, cinico, diretto, con dialoghi sapientemente costruiti, colti e ricchi di citazioni e richiami letterari e cinematografici mostra uno spaccato di vita comune a molte persone.
Il film a differenza di quanto possa sembrare è un inno alla giovinezza e alla vita...un film per chi ha voglia di sorridere, ma anche e soprattutto di riflettere...a voi scoprire quali sono le invasioni barbariche. Si intuisce chiaramente la voglia del regista canadese Denys Arcand dicreare il paradosso della comicità sul dramma mescolando le carte e districandosi con abilità nel pericoloso mondo della tragicommedia. Il film si avvicina, forse rischiosamente, ad un pubblico sensibile e con la voglia di osservare la realtà con un sorriso amaro che lo accompagna durante la visione. La storia narra di Remy, professore colto, impegnato e libertino che sulla soglia della cinquantina scopre di avere una malattia terminale e di ritrovarsi completamente solo. Louise la sua ex- moglie, l' unica a non averlo mai abbandonato, chiama il loro figlio Sébastien, ormai di adozione londinese, brillante uomo d'affari votato alla tecnologia e al denaro, per convincerlo a tornare a Montreal per passare gli ultimi giorni assieme a suo padre. Da questo momento la vita cambierà...Sébastien darà una scossa a tutto il sistema ospedaliero per aggevolare gli ultimi giorni di vita di Remy, riuscendo a raccogliere intorno a lui una combriccola fatta di amici di sempre, amanti, studenti e tossicodipendenti.

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