La NWBC di S. Francisco vara un nuovo e rischioso programma non stop (“True Tv”): seguire con tre telecamere un cittadino qualsiasi minuto per minuto, dal risveglio al mattino sino a notte. Il prescelto è lo scapolo trentenne Ed Pekurny (M. McConaughey), commesso in un negozio di video. Il programma ha un successo enorme, continua per un altro mese, ma la celebrità ha un prezzo e diventa una schiavitù. Ed si ribella. Strangolato dalle norme contrattuali, non può, ma ha un'alzata d'ingegno e si libera. Sulla scia di The Truman Show di cui è il ribaltamento (la vittima è consenziente), è l'applicazione estrema del cinéma-verité degli anni '60: la vita in diretta. Come nel film di P. Weir, la sceneggiatura di Lowell Ganz e Babaloo Mandel è di astuzia sopraffina nel mescolare i toni (comicità, pathos, critica di costume, denuncia sociale) e nel trasformare la vita di una famiglia come tante in una soap opera con ripetuti colpi di scena e rivelazioni. Morale: un tempo si diventava famosi se si era speciali; oggi si diventa speciali se si è famosi e si sta sui teleschermi. Altra lezione: con la sua presenza la cine(tele)camera modifica la realtà. Regista eclettico di mestiere garantito, R. Howard (1954) governa il traffico con sagace tempismo e un palese affetto per i personaggi. Dà il suo meglio nella commedia. Vagamente ispirato al film franco-canadese Louis XIX, King of the Airwaves (1993).
il MORANDINI 2008
di Laura, Luisa e Morando Morandini
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