domenica 13 gennaio 2008

city of god

Attraverso il racconto del giovane Buscapé facciamo la conoscenza di quella colorita fauna di piccoli criminali che popolava la 'Città di Dio', una favela di Rio de Janeiro, alla fine degli anni '60. All'epoca gli eroi locali erano i membri del 'Trio Tenerezza' - Cabeleira, Marreco e Alicante - che rubavano per se stessi ma che spesso regalavano parte del bottino agli altri poveracci del luogo. Ma il tempo passa e i criminali crescono: il Trio Tenerezza scompare e negli anni '70 è la droga il vero business della mala. Le bande che controllano le diverse zone della favela si fanno la guerra a vicenda, fino a quando a fare la guerra a tutti gli altri non ci si mette l'incazzatissimo Zé Pequeno, che negli anni '80 diventa il Re della 'Città di Dio'. nterpretato da un cast di non professionisti cresciuti sulla strada, che certo hanno aggiunto molto di loro ai personaggi che si sono trovati a interpretare, "City of God" è un film che non risparmia lo spettatore né in quanto a durezza delle immagini é in quanto a durezza dell'ambientazione. Per quanto a noi finora sconosciuta, la 'Città di Dio' ci appare in tutta la sua vivida sciattezza, in tutta la sua temibile durezza, in tutto il suo essere aliena allo Stato e alle Leggi. Anche se vediamo i personaggi divertirsi e divertirci, anche se all'inizio l'atmosfera sembra innocente - quasi romantica - come si confà ad una storia raccontata da un bambino, per tutto il film si avverte l'inesorabile destino di morte e di violenza che aleggia su tutta la vicenda, su tutti quei ragazzi che - nati nella favela - sanno che nella favela moriranno, molto spesso senza neanche arrivare a vent'anni.



Nessun commento: